In Cina giù le montagne per far posto alle città

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Giganteschi progetti trasformano il territorio per far spazio agli insediamenti umani. Uno studio mette in guardia sul rischio geologico e ambientale di queste pratiche

 

Spianare una montagna per costruirvi una città. In Cina si tratta di un metodo ormai molto diffuso a dispetto dei problemi geologici, ambientali e di sicurezza che si accompagnano a queste mega operazioni di trasformazione del territorio. Sulla rivista Nature è stato pubblicato un articolo molto critico di alcuni scienziati cinesi dell’università di Chang’an.

I progetti sono molteplici e sparsi sul territorio. Uno a Yan’an, nella provincia di Shaanxi, è iniziato ad aprile 2012 e ha l’obiettivo di raddoppiare l’attuale estensione della città ‘creando’ 78,5 chilometri di terreno piano. Gli autori dell’articolo ritengono che questi progetti hanno già creato delle problematiche all’ambiente. A Shiyan, per esempio, sono stati deviati alcuni fiumi attraverso un complesso sistema di canali e la trasformazione di colline in pianure avrebbe, secondo gli scienziati, già causato frane e inondazioni. Ciò provoca anche una pericolosa e rapida erosione del suolo e l’incremento dell’inquinamento delle acque a causa di una maggiore presenza di sedimenti. A lungo termine, dicono ancora gli scienziati, questi interventi così invasivi possono mettere a repentaglio la vita di specie animali e vegetali. Inoltre sollevano il problema della sicurezza dei terreni così ottenuti a fini edificabili.

 

Gli scienziati chiedono che il governo cinese valuti in modo approfondito, con la collaborazione di esperti nazionali e internazionali,  i rischi che possono derivare da queste metodologie prima di continuare ad utilizzarle. 

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ambiente, Cina, città, montagna

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