Intelligenti come cornacchie

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I corvidi avrebbero una capacità di pensiero relazionale avanzato finora osservata solo negli uomini e nelle scimmie

 

Le cornacchie, insieme ai corvi, sono uccelli poco amati, spesso al centro di leggende che le vedono spietate e crudeli. Lo studio realizzato dalle biologhe russe Anna Smirnova, Zoya Zorina e Tanya Obozova, dell’università statale Lomonosov di Mosca, e da Edward Wasserman dell’università dello Iowa riabilita invece questi intelligentissimi animali.

Pubblicata sulla rivista Current Biology, la ricerca dimostra che i corvidi hanno un pensiero relazionale avanzato, analogo a quello osservato nelle grandi scimmie. Le cornacchie, infatti, senza essere addestrate si sono mostrate in grado di fare delle relazioni fra figure (es due cerchi o due quadrati). Era già risaputo che le cornacchie fossero uccelli con grandi capacità intellettive, come quelle di ricordare volti, utilizzare strumenti e comunicare in maniera sofisticata.

Due cornacchie di due anni sono state collocate in una gabbia di rete metallica in cui è stata inserita una vaschetta di plastica contenente tre piccole tazze. La coppa-campione al centro è stata coperta con una piccola scheda su cui era raffigurato un colore, una forma o un numero. Le altre due tazze sono state coperte con una scheda che corrispondeva a quella campione e con un’altra scheda differente. La coppa con la scheda corrispondente al campione conteneva due vermi così che gli uccelli, quando sceglievano questa coppa, venivano ‘premiati’ con il cibo che invece non ottenevano quando sceglievano l’altra scheda. Nella seconda fase dell’esperimento gli uccelli sono stati messi di fronte a degli accoppiamenti di elementi. Questi esperimenti sono stati effettuati in modo che le coppie di carte non si adattassero con precisione, eliminando così il controllo da identità fisica. Ad esempio le cornacchie potevano dover scegliere due cerchi delle stesse dimensioni, piuttosto che due cerchi di diverse dimensioni quando la carta-campione presentava invece due quadrati delle stesse dimensioni.

Lo studio è la dimostrazione che il ragionamento analogico, per molto tempo considerato una caratteristica solo umana, di fondamentale importanza per risolvere situazioni problematiche e adattare i propri comportamenti, è in realtà un’abilità posseduta anche da alcune specie animali. Ma la cosa straordinaria è che questa capacità, finora osservata nelle scimmie, sembra appartenere anche ad alcune specie di uccelli.

AS

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