Invasione di olio dalla Tunisia? È battaglia a Bruxelles
I produttori italiani temono l’invasione di olio a basso prezzo
Il Parlamento europeo ha approvato l’importazione senza dazi di 35.000 tonnellate di olio di oliva tunisino all’anno per due anni. Una cifra che si aggiunge alle 56.700 tonnellate già previste dagli accordi precedenti.
Ma sulla questione non è ancora detta l’ultima parola. È in corso una battaglia in Commissione agricoltura, come spiega l’eurodeputato Paolo de Castro all’Ansa: ‘faremo partire l’iter per presentare un emendamento che ci permetta di portare in Plenaria il parere della ComAgri che depotenzia le misure fino ad oggi previste. Chiederemo il dimezzamento di quel contingente (35.000 tonnellate nel 2016 e la possibilità, nel 2017, di usare l’eventuale parte non utilizzata dell’anno precedente); l’introduzione di licenze di importazione mensili da gennaio a ottobre per non competere con la nostra produzione di extra-vergine; la possibilità di sospendere l’intervento qualora si verifichino distorsioni sui mercati. A questo si aggiunge una valutazione di impatto a carico della Commissione europea’.
Un massiccio import di olio dalla Tunisia solleva ovviamente alcune preoccupazione per la produzione nazionale e anche timori per ipotetiche truffe. Di sicuro dobbiamo essere dubbiosi se troviamo olio poi venduto come ‘italiano’ a 3 o 4 euro al chilo.
L’allarme era già stato lanciato lo scorso anno da Coldiretti: ‘con l’invasione storica di olio di oliva tunisino, che ha visto aumentare del 734 per cento le importazioni nel 2015, aumenta il rischio di frodi che allontanano i consumatori italiani e sporcano l’immagine del Made in Italy sui mercati internazionali.’
Come ha spiegato Marco Oreggia nella sua inchiesta, in alcuni casi ‘veniva etichettato come 100% italiano, olio che attraverso una nuova tecnica che è quella del Dna, che è una pratica che però purtroppo ancora deve passare legalmente in ottica giudiziaria, sono stati riscontrati all’interno della composizione del blend dell’olio una serie di oli provenienti da nazioni extra italiane’.
Il problema nel mercato italiano è che operano molti piccoli produttori che faticano a inserirsi in un mercato difficile dove si trovano oli di importazione a prezzi stracciati. Alcuni celebri marchi italiani in realtà non usano oli italiani, come prima cosa va sempre guardata l’etichetta.
Inoltre non possiamo illuderci di mettere in tavola un olio italiano di qualità con 3 o 4 euro al litro, ne servono almeno il doppio
Olio extra vergine a bassissimo prezzo? Ecco perché diffidarne.
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