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L’Italia si mobilità per Parigi 2015: ecco i 5 punti per il clima

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Le associazioni ambientaliste fissano i punti chiave del cambiamento che il nostro paese dovrebbe intraprendere

In vista della conferenza sul clima di Parigi il governo ha convocato gli Stati generali sui cambiamenti climatici e sulla difesa del territorio.

Il nostro paese infatti non ha ancora alcuno strumento strategico che fissi obiettivi e tappe di riduzione delle emissioni di gas serra.

Il WWF si augura che sia l’occasione per cambiare rotta, dato che in questi 16 mesi il governo ‘ha puntato sulle trivellazioni di petrolio e gas e alla riprivatizzazione dell’acqua – con il decreto Sblocca Italia – e messo paletti alla crescita delle fonti rinnovabili (con lo spalma incentivi e con la recente bozza di decreto sulle fonti rinnovabili elettriche)’.

La ‘Coalizione italiana Parigi 2015’, che raggruppa moltissime sigle ambientaliste, propone 5 punti fondamentali che potrebbero essere fonte di ispirazione per le politiche del Governo verso Parigi 2015. Ecco i punti in questione.

1 Approvare prima della Conferenza di Parigi una strategia per il clima

Secondo gli ambientalisti serve una strategia che fissi gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra, col relativo Piano di azioni, secondo una prospettiva che assuma sul serio gli obiettivi europei

2 Realizzare con scelte concrete la just transition verso un’economia low carbon

Il governo, spiegano le associazioni, deve intervenire cancellando tutte le barriere che ostacolano lo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica, che sono state messe in questi anni con interventi retroattivi, il perdurare dell’incertezza sulle politiche, le barriere all’approvazione degli impianti anche di piccola taglia.

3 Stop ai sussidi alle fonti fossili e alle trivellazioni di petrolio e gas

Il governo, secondo gli ambientalisti dovrebbe fare marcia indietro sul fronte degli incentivi al fossile: ‘Come sancito dall’ultimo G7 in Germania, occorre cancellare tutti i sussidi diretti e indiretti alle fonti fossili che ancora esistono in Italia nelle bollette elettriche, nell’autotrasporto, nelle politiche industriali’.

4 Adattamento del territorio ai cambiamenti climatici

Viene sollevato anche un tema molto spinoso per il nostro paese: ‘attraverso la chiave dell’adattamento, deve realizzarsi subito la revisione dei progetti contro il dissesto idrogeologico.’

5 Sviluppo sostenibile nel mondo, a partire dal Mediterraneo

Anche il ruolo dell’Italia nel contesto mediterraneo deve essere centrale secondo le associazioni ambientaliste: ‘L’Italia, all’interno dell’Europa, deve diventare protagonista di una politica di sviluppo nel mondo che sostenga i paesi più poveri, sia attraverso politiche di trasferimento tecnologico e realizzazione di progetti di innovazione energetica, che di intervento per aiutare i territori più esposti al rischio e agli impatti del rischio climatico’.

a.po

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