L’ulivo secolare di Puglia si candida all’Unesco

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I Comuni pugliesi di Carovigno, Fasano e Ostuni hanno avviato l’iter di presentazione della richiesta presso l’Unesco per far promuovere l’ulivo secolare patrimonio mondiale dell’Umanità. Un modo per salvaguardare un testimone severo e familiare della storia millenaria del Mediterraneo

Quando dici ulivo secolare, il pensiero va subito alla Puglia. Un arbusto con il tronco grande e dalla forma artistica. Simbolo che racchiude la millenaria cultura meridionale e mediterranea. L’olivo da sempre, è metafora della pace, dell’incontro, della festa, della Pasqua.

E’ un albero che richiama tradizione e storia, passato e cultura della civiltà. E’ di questi giorni la notizia che tre comuni pugliesi della provincia di Brindisi, Carovigno, Ostuni e Fasano si stanno organizzando per chiedere all’Unesco di riconoscere come Patrimonio mondiale dell’umanità l’olivo della zona a ridosso della Valle d’Itria. Non molto distante da un’altra località famosa nel mondo per essere già stata dichiarata patrimonio mondiale dell’Umanità che è Alberobello con i suoi trulli, le costruzioni a forma di cono che attira ogni anno migliaia di turisti nella zona. 

Ora invece tocca all’ulivo della zone di Fasano-Ostuni-Carovigno; intento di chi ha proposto in questi giorni la candidatura è quello ci salvare e salvaguardare l’olivo dallo scempio al quale spesso si assiste e valorizzare invece una fonte di reddito e uno dei testimoni della nostra storia. Con lo sguardo severo e familiare di chi veglia sul Mediterraneo da molto, tanto, tempo. (red)

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Olivo; olivo secolare; Puglia; Carovigno; Fasano; Ostuni; olivo secolare e Patrimonio Unesco; Unesco

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