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La Pasquetta ideale: dietro l’angolo

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Dieci mete non lontane dalle nostre città, a contatto con l’ambiente, la storia, le tradizioni culinarie e non solo. Sono le scelte di Ecoseven.net per la Pasquetta ideale, anche quando il sole decide di farsi desiderare

Biciclette, picnic sull’erba, visite ad alcuni affascinanti borghi della provincia, mangiate e bevute sotto i primi soli primaverili (che quest’anno pare vogliano farsi desiderare). Ma anche qualche luogo affascinante in grado, ancora, di sorprenderci. La Pasquetta ideale è vicino casa, a contatto con l’ambiente e la natura, e soprattutto a basso impatto ambientale. Ecco le mete ideali secondo noi di Ecoseven.net

La pace di un monastero, a Torba

A raccomandare questo luogo, oltre al comprensibile desiderio di pace e tranquillità, è il FAI (www.fondoambiente.it): siamo in provincia di Varese, dove la Villa della Porta Bozzolo e il Monastero di Torba si candidano a destinazione ideale delle gite di Pasquetta di chi abita in Lombardia. In occasione del lunedì dell’Angelo il Monastero di Torba sarà palcoscenico di una serie di iniziative tra svago e cultura. Nel grande prato sottostante il Monastero di Torba sarà possibile mangiare a sacco come da usanza, mentre per tutta la giornata saranno effettuate visite guidate alle sale affrescate della Torre e alla Chiesa altomedioevale. Per i più piccoli il pomeriggio sarà animato da giochi, laboratori per la decorazione delle uova e altre attività ricreative all’aria aperta, tra i secolari alberi del parco. Per tutta la giornata, Villa della Porta Bozzolo sarà aperta per visite guidate.

Una città scavata nel tufo: i Sassi di Matera

Non stupisce che i Sassi siano Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Stupisce di più che, per anni, questo tesoro sia stato quasi bistrattato o ignorato. Ma da qualche anno i visitatori nazionali e internazionali hanno riscoperto il fascino senza tempo di un’intera città costruita nel tufo. I Sassi al tramonto si illuminano di mille luci giallognole. Una meraviglia da scoprire il prossimo 25 aprile.

Tutto un mondo alle porte di Firenze: il Mugello

Chi abita a Firenze lo conosce già, ma il Mugello regala nuove emozioni e scoperte ogni volta che lo si visita. L’itinerario può iniziare da Scarperia, con il suo meraviglioso castello, con il Palazzo dei Vicari sulla piazza centrale del paese, la Prepositura e la Cappella della Madonna della Piazza. La cittadina fa parte del prestigioso club dei “Borghi più belli d’Italia”. Per pranzo, uno dei ristoranti della zona proporrà la delizia dei suoi tortelli. Nel pomeriggio è d’obbligo una visita a Vicchio, città natale di Beato Angelico e di Giotto, di cui ancora si visita l’abitazione. Per coloro che invece desiderano immergersi nella natura, luogo ideale per relax e picnic è il Lago di Bilancino.

Grecia? No, Sicilia. Il Giardino degli Dèi

Cinque ettari di parco-giardino adagiati in piena Valle dei Templi: la Valle di Kolymbetra, ad Agrigento, è splendido scenario per la tradizionale gita fuoriporta del Lunedì dell’Angelo dei siciliani. Il FAI propone per Pasquetta la cosiddetta “scialata giurgintana”, una giornata all’aria aperta, tra cibi genuini, buon vino, canti, balli e giochi di bambini. Il Giardino della Kolymbetra, per decenni abbandonato a se stesso, nel 1999 è stato concesso dalla Regione al FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano), che ha diretto i lavori di riordino e restauro del sito. Attraverso i sentieri ben ordinati, si può passeggiare tra i profumi degli agrumeti, delle zagare e delle altre piante della macchia mediterranea. Il territorio è percorso sotterraneamente da acquedotti feaci (risalenti al VI secolo a.C.), che un tempo alimentavano il sistema idrico dell’antica città di Akragas e del bacino che dà il nome alla valle: vi si trovava una piscina artificiale (Kalymbetra, appunto), forse destinata, all’epoca, all’allevamento di pesci d’acqua dolce. Alcuni di questi ipogei, risalenti a 2500 anni fa, sono ancora funzionanti.

Bellezza e bontà: il Monferrato

Il Monferrato è proprio al centro del Triangolo Industriale ed è pertanto meta di un giorno raggiungibile da Torino, da Milano e da Genova. Tra vini, natura e splendidi castelli, una gita in Monferrato è un’ottima idea per concedersi un piacevole itinerario in una delle zone più belle del Piemonte. La cucina del Monferrato affonda le sue radici nella storia di questa regione, con piatti della tradizione popolare, gustosi e genuini, cucinati a partire da pochi ingredienti ”poveri”, ma ricchi di gusto: ci si può concedere una pausa golosa in uno dei numerosi ristoranti della zona che abbracciano la filosofia Slow Food. Tradizione vuole che a ogni piatto corrisponda un vino: Barbera del Monferrato, Barbera d’Asti, Grignolino, Gabiano, Malvasia di Casorzo e molti altri.

Emilia Romagna in punta di pedale

Il Po è, da sempre, via privilegiata di traffici e commerci: partendo da Ferrara, si può effettuare una bella escursione, accessibile a tutti, seguendo il corso del Po di Primaro, per raggiungere poi Argentera, testimone della storia della Seconde Guerra Mondiale, e le oasi naturali che la circondano, con la loro ricca fauna avicola. Una pedalata tra architetture rurali, antiche pievi e ville, che unisce la bellezza della natura e la storia del territorio. Dall’altra parte della regione, a Piacenza, si può approfittare del territorio perfettamente pianeggiante per partire alla scoperta dei fontanili scavati nei secoli XI e XII nella pianura parmense e piacentina, e dell’architettura rurale che caratterizza queste zone. Per i più intrepidi e allenati, invece, itinerario sempre ricco di fascino è la Bologna-Raticosa: si parte dalla città e, dopo più di 40 chilometri con un dislivello di quasi mille metri, ci si ferma al passo della Raticosa, al confine con la Toscana.

Napoletani, preferite il mare o la montagna?

Per chi risiede a Napoli il giorno di Pasquetta significa optare tra due opposte direzioni: il mare o la montagna. Qualche decina di minuti di traghetto sarà sufficiente per immergersi nelle delizie delle isole del Golfo, ognuna con il suo carattere particolare: Procida, Ischia, Capri. Chi volesse invece inerpicarsi tra le aspre montagne campane non ha che da prendere l’auto, o la moto, e partire in direzione di Avellino per un lunedì di Pasquetta all’insegna della natura. Tra i boschi selvaggi del Parco Naturale dei Monti Picentini o immersi nei paesaggi ricchi di spiritualità del Parco Regionale del Partenio il classico picnic potrebbe trovare il suo consono scenario.

Lago e castello non lontano dall’Urbe

Un classico delle gite fuoriporta romane (meno di un’ora d’auto): Castel Gandolfo e il Lago Albano. Il delizioso borgo di Castel Gandolfo è un gioiello di architettura barocca, meravigliosamente incastonato sulle coste del Lago Albano. Questo bacino vulcanico è un ambiente unico anche dal punto di vista naturalistico. Per un buon pranzo di Pasquetta, si può scegliere tra le tipiche trattorie e i numerosi agriturismi che circondano il parco. Cosa ordinare? Bucatini all’amatriciana e frittura di “lattarini” (saporiti pescetti di lago) accompagnati da un buon vino doc dei Colli Albani.

Tonara (Nuoro): qui il torrone è cultura

In Sardegna, il Lunedì dell’Angelo ha il sapore del torrone più autentico e gustoso, quello preparato nella frazione di Tonara, in provincia di Nuoro. Qui ogni anno, nel giorno di Pasquetta si svolge appunto la “Sagra del Torrone”. Per tutto il giorno, nel borgo, con le sue caratteristiche case in pietra, si degusterà il torrone caldo, appena uscito dal fornello di mattoni nel quale viene preparato con il miele di Sardegna, le mandorle e le noci, e lavorato in modo tradizionale, come si fa ormai da duecento anni.

In sella attorno al lago di Garda

Lombardi, veneti, ma anche emiliani e trentini, potranno inforcare la bicicletta per un itinerario che tocca due delle località più in vista del Lago di Garda. Si comincia con una buona colazione al bar Vivaldi di Desenzano e relativa passeggiata tra le stradine del centro storico, poi si prende la strada statale virando a Est e si pedala fino a raggiungere l’incrocio per Sirmione. Giunti qui, ci si lascia trasportare dalla discesa arrivando fino a Lugana, famosa per il vino e non altrettanto per un grazioso lungolago erboso dove soffermarsi per una passeggiata. Dopo aver pranzato in uno dei ristoranti dei dintorni, si riprende in direzione di Colombare ma, proprio prima che cominci la temibile salita, si prende a destra e si prosegue su un secondo lungolago in direzione di Sirmione. Dopo un paio di chilometri si comincerà ad intravedere il chiaro profilo del castello. Abbandonata la bici all’ingresso, non resta che addentrarsi tra le stradine medievali della penisola di Catullo e deliziarsi con un’immancabile coppa di gelato.

(VG)

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