Latte: obbligo di origine in etichetta

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È obbligatorio per i produttori indicare in etichetta l’origine del latte. Esulta Coldiretti

È scaduto il termine di 180 giorni concesso per smaltire le scorte di latte confezionato con il “vecchio” sistema di etichettatura. Da oggi è obbligatorio per i produttori indicare in etichetta l’origine del latte e dei prodotti lattiero-caseari come burro, formaggi, yogurt. L’obiettivo della legge? Impedire di spacciare come Made in Italy i prodotti ottenuti degli allevamenti stranieri.

L’obbligo di indicazione di origine del latte o dei prodotti lattiero-caseari, precisa la Coldiretti, sarà riconoscibile in etichetta dalle seguenti diciture:

1)”Paese di mungitura”: nome del Paese nel quale è stato munto il latte;

2) “Paese di confezionamento e trasformazione”: nome del Paese nel quale il latte è stato condizionato o trasformato; Qualora il latte o il latte usato sia stato munto, condizionato o trasformato, nello stesso Paese, l’indicazione di origine può essere assolta con l’utilizzo della seguente dicitura: “origine del latte”: nome del Paese. Se invece le operazioni indicate avvengono nel territorio di più Paesi membri dell’Unione europea, per indicare il luogo in cui ciascuna singola operazione è stata effettuata, possono essere utilizzate – continua la Coldiretti – le seguenti diciture: “latte di Paesi UE” per l’operazione di mungitura, “latte condizionato o trasformato in Paesi UE” per l’operazione di condizionamento o di trasformazione. Infine qualora le operazioni avvengano nel territorio di piu’ Paesi situati al di fuori dell’Unione europea, per indicare il luogo in cui ciascuna singola operazione è stata effettuata, possono essere utilizzate le seguenti diciture: “latte di Paesi non UE” per l’operazione di mungitura, “latte condizionato o trasformato in Paesi non UE” per l’operazione di condizionamento o di trasformazione.

Si tratta di una lunga battaglia portata avanti da Coldiretti: “Con l’etichettatura di origine si dice finalmente basta all’inganno del falso Made in Italy con tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia che sono stranieri, cosi come la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall’estero”.

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