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Lavoro, record di italiani all’estero: 100mila nel 2015

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Sempre più connazionali lasciano il paese. Un terzo sono giovani

Prosegue la fuga di italiani all’estero: nelgi ultimi 10 anni il flusso è aumentato del 54,9%. Si è passati da più di 3 milioni di iscritti all’Aire (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) a oltre 4,8 milioni.

E’ quanto si legge nel rapporto ‘Italiani nel Mondo’ della Fondazione Migrantes presentato oggi a Roma.

Sta cambiando anche la composizione dei flussi migratori: sempre più persone espatriano dal nord italia, anche se le regioni del sud rimangono quelle che si spopolano in misura maggiore.
La Sicilia, con 730.189 residenti, è la prima regione di origine degli italiani residenti all’estero seguita dalla Campania, dal Lazio e dalla Calabria, il confronto tra i dati degli ultimi anni, pone in evidenza una marcata dinamicità delle regioni settentrionali, in particolare della Lombardia e del Veneto.

Nel 2015 hanno trasferito la loro residenza all’estero per espatrio 107.529 italiani. Rispetto all’anno precedente si registrano 6.232 partenze in più (+6,2% di crescita). Il 69,2% (quasi 75mila italiani) si è trasferito in Europa.
La Germania (16.568) è stata, durante il 2015, la meta preferita dagli italiani andati oltre-confine: a seguire, con una minima differenza, il Regno Unito (16.503) e poi, più distaccate la Svizzera (11.441) e la Francia (10.728).

La fascia di età 18-34 anni è la più rappresentativa (36,7%) seguita dai 35-49 anni (25,8%). I minori sono il 20,7% (di cui 13.807 mila hanno meno di 10 anni) mentre il 6,2% ha più di 65 anni (di questi 637 hanno più di 85 anni e 1.999 sono tra i 75 e gli 84 anni).

Ecco le regioni da cui, in valori assoluti, sono partite più persone durante il 2015:

Lombardia – 20.088
Veneto – 10.374
Sicilia – 9.823
Lazio – 8.436
Piemonte – 8.199
Emilia Romagna – 7.644

“Il nostro Paese ha una storia antica di emigrazione – ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio inviato a mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes della Conferenza Episcopale Italiana – Una storia di sofferenze e di speranze. Oggi il fenomeno degli italiani migranti ha caratteristiche e motivazioni diverse rispetto al passato. Riguarda fasce d’età e categorie sociali differenti. I flussi tuttavia non si sono fermati e, talvolta, rappresentano un segno di impoverimento piuttosto che una libera scelta ispirata alla circolazione dei saperi e delle esperienze”.

 

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