Lotta alle buste di plastica: Europa divisa in due

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Alcuni europarlamentari chiedono target di riduzione vincolanti dell’uso dei sacchetti di plastica ‘isa e getta’, ma Gran Bretagna e Polonia non vogliono

 

Europa divisa in due nella lotta alle buste di plastica ‘light’, mentre l’Italia attende una risoluzione risoluzione che potrebbe finalmente chiudere la procedura d’infrazione aperta contro il Bel Paese per il divieto di uso dei sacchetti di plastica non biodegradabili introdotto nel 2011. Il via dei colloqui fra Parlamento europeo, Commissione Ue e Consiglio Ue è stato fissato a metà ottobre.

A preoccupare è il fatto che in Consiglio non ci sia ‘ancora una definizione condivisa di ‘busta di plastica’, di quali siano quelle ‘ultraleggere’ e un’intesa sulle modalità di calcolo dei dati di consumo nazionali’, fa sapere una fonte Ue all’Ansa. Alcuni eurodeputati chiedono target di riduzione vincolanti (almeno il 50% entro il 2017 e dell’80% entro il 2019 rispetto al 2010) per le buste di plastica ‘light’ e l’obbligo di farle pagare ai clienti, ma Gran Bretagna e Polonia non vogliono.

‘Farò del mio meglio per mantenere i target il più possibile forti’, afferma il Margrete Auken, la relatrice danese dei Verdi, che vorrebbe far pagare le buste ‘light’ per ridurre l’uso delle ‘usa e getta’.

gc

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