Nucleare: c’è una nuova mappa dei siti

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C’è una nuova mappa dei potenziali siti di deposito nucleare. Sardegna e Basilicata insorgono

 

Sogin, la società di Stato incaricata dello smantellamento delle centrali nucleari e della gestione dei rifiuti radioattivi, ha consegnato all’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) la mappa aggiornata dei siti potenzialmente idonei per la costruzione del deposito nazionale nucleare e il Parco tecnologico. A darne notizia è l’Ispra stessa.

La nuova mappa contiene utili approfondimenti, richiesti il 16 aprile scorso dai ministeri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente. Ora si dovrà verificare che la mappa rispetti la ‘Guida tecnica per la localizzazione’, che prevede 15 criteri di esclusione delle aree su cui potrà’ essere costruito il deposito all’interno di un Parco tecnologico (un centro di ricerca). I siti, come è facile immaginare, non potranno essere realizzati su aree vulcaniche, località’ a 700 metri sul livello del mare o ad una distanza inferiore a 5 chilometri dalla costa, a sismicità’ elevata, a rischio frane o inondazioni e le ‘fasce fluviali’, dove c’è una pendenza maggiore del 10%.

A non voler assolutamente siti di deposito nucleare sono Sardegna e Basilicata, pronte alle barricate pur di respingere qualsiasi ipotesi che il deposito sia costruito nella propria regione. Proteste si sono levate anche in Emilia Romagna.

 

gc

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