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Nuova Zelanda: si avvelenano ratti ed ermellini, per salvare uccelli

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Il Governo della Nuova Zelanda ha approvato un piano di avvelenamento indirizzato a ratti ed ermellini, per salvare il kiwi

 

La Nuova Zelanda ha dato l’ok ad un piano di avvelenamento indirizzato a ratti ed ermellini che, secondo le autorità locali, minaccerebbero la fauna selvatica endemica, a cominciare dal kiwi, ovvero dal piccolo uccello che è simbolo nazionale.

Avviare un piano di avvelenamento indirizzato ai topi dovrebbe non solo uccidere quelli esistenti, ma anche limitare la nascita di nuovi ratti: senza questa operazione, fa sapere il governo, la popolazione di ratti potrebbe decuplicarsi nel giro di quest’anno, arrivando a 30 milioni di esemplari. Per limitare il pericolo, sarà utilizzato un veleno biodegradabile, chiamato ‘1080’, che sarà diffuso su una superficie forestale di un milione di ettari. 

 

‘Se non interveniamo ora – ha affermato il ministro per la Conservazione, Nick Smith – il kiwi non esisterà in natura per i nostri nipoti’. All’avvelenamento si oppongono alcuni gruppi ambientalisti. Per l’attivista Nicky Calcott, intervistata dal New Zeland Herlald, l’uso del 1080 potrebbe segnare ‘la fine dei kea’, poiché esemplari di questa specie di pappagalli sono deceduti in alcune precedenti operazioni in cui è stato usato il veleno. La soluzione, ha aggiunto, sarebbe in un appropriato monitoraggio forestale e nel controllo dei terreni.

gc

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