Politiche energetiche, Greenpeace boccia Renzi

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L’associazione ambientalista critica con le scelte del governo

I volontari di Greenpeace sono scesi nelle piazze italiana per “dare i voti” alla strategia energetica del governo e l’esecutivo ne esce piuttosto male.

Renzi è nel mirino degli ambientalisti perché continuerebbe a puntare sulle trivelle a discapito dell’eolico e del solare. 

‘Renzi ama comunicare con mezzi immediati come slide e lavagne, e noi abbiamo scritto sulla sua lavagna il futuro che ha in mente per il Paese: un’Italia disseminata di trivelle e che ostacola energie pulite e vantaggiose come quelle fornite dal sole e dal vento’, dichiara Luca Iacoboni, responsabile della Campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia. ‘Una strategia energetica legata al passato, da bocciare senza riserve, che dimostra scarsa comprensione del presente e mancanza di visione futura’.

La conferenza sul clima di Parigi si avvicina ma pare che il nostro paese non si stia preparando al meglio. Secondo Greenpeace, ad esempio, è insensata l’idea dell’Autorità per l’Energia di far pagare meno a chi consuma di più, in barba a efficienza, protezione del clima e a qualunque ragionevole principio di politica economica.

‘L’appuntamento di Parigi è importante, ma l’Italia ci arriva con idee confuse e zero credibilità. Al di là delle chiacchiere, i fatti mostrano che Renzi e i suoi ministri ci stanno portando verso due sonore bocciature: quella dei mercati e quella della storia. Lottare contro il cambiamento climatico, autorizzando al contempo trivelle in mare e a terra e boicottando rinnovabili ed efficienza energetica, è come voler fermare una macchina spingendo sull’acceleratore’, conclude Iacoboni.

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energia, greenpeace, Renzi

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