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Smog, WWF: ‘Mancano piani a lungo termine”

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Le misure tampone non bastano, serve un cambio radicale contro lo smog

Nel nostro paese l’anno è finito all’insegna dello smog. Un problema presente da anni e mai affrontato seriamente che si è aggravato a causa delle condizioni metereologiche.

I comuni, in ordine sparso, hanno adottato i soliti provvedimenti tampone come il blocco del traffico, ma il problema è ovviamente ben più complesso e richiede interventi strutturali.

Nel dibattito interviene anche la presidente del WWF, Donatella Bianchi: ‘Il diritto alla salute viene prima di ogni altro interesse economico e  garantirlo è un dovere del mondo politico e istituzionale. Per combattere l’inquinamento atmosferico, come è avvenuto per i cambiamenti climatici, servono decisioni drastiche e strategie mirate basate su criteri scientifici e nuovi modelli  di mobilità e di organizzazione urbana’.

La presidente fa notare come gli standard che abbiamo adottato per le Pm10 non siano in realtà così stretti dal punto di vista della salute: ’Oggi si parla di emergenza poiché i limiti di inquinanti sono stati da tempo superati anche per colpa di condizioni climatiche peculiari. Ma gli standard dell’Unione Europea (e quindi anche dell’Italia) per il PM 10 e per il PM 2.5 sono ancora distanti  dalle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.* Ad es, l’U.E. indica  per il P.M. 2.5 come media annua il limite di  25 microgrammi per metro cubo, contro i 10 microgrammi per metro cubo  raccomandati dall’O.M.S. Vuol dire che applicando i limiti indicati dall’O.M.S. la situazione appare più drammatica di quanto non si percepisca. Sempre l’O.M.S. stima in 3,7 milioni i morti l’anno dovuti a cause dirette prodotte dall’inquinamento atmosferico.  La ragione è dovuta alla capacità di penetrazione nel nostro organismo soprattutto del PM 2,5  costituito da polveri che sono quattro volte più piccole di un globulo rosso. Ecco perché gli interventi di urgenza decisi dalle amministrazioni comunali hanno lo stesso valore di un ‘codice rosso’ da pronto soccorso dove l’inquinamento va ridotto drasticamente e in poco tempo. Gli interventi di questi giorni dunque sono necessari ma non risolvono certo la cronicità della malattia/inquinamento: per questa occorrono misure strutturali ben più complesse’.

 

 

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