Terremoto: ancora scosse nella gelida notte di Norcia
Alcuni cittadini preferirebbero stare nelle tende al freddo vicino alle case piuttosto che andare in albergo
Continua a tremare la terra tra Marche e Umbria. Nell notte si è registrata un’altra scossa di magnitudo 4.2. E dopo due ore un’altra ancora, sempre della stessa intensità, con epicentro tra Norcia e Cascia. e altre scosse si sono susseguite nel perugino, nel maceratese e tra Norcia e Castelsantangelo.
Molte persone a Norcia hanno passato la notte in auto, sfidando temperature molto basse, con minime attorno ai due gradi.
“Scrivetelo che devono darci le tende. I cittadini di Norcia sono abituati al freddo, non ci spaventa. Preferiamo avere una tenda e restare vicino alle nostre case”. Il signor Adolfo è in fila, come molti altri, per una colazione calda alla mensa della protezione civile e cerca giornalisti per far sentire la sua voce. “Io – ha spiegato ad AdnKronos – ho perso due case, la mia in cui vivevo prima della scossa del 26 è quella in cui ero andato in affitto ma voglio restare qui. Non possono prendere e portarci via o darci come alternativa solo la macchina. Devono ascoltarci. Anche perché – spiega Adolfo – le tende di adesso non sono ‘teli’ come quelle di una volta. Sono riscaldate ci staremmo benissimo. Le aree per metterle ci sono, perché imporci gli alberghi? Per cui poi tra l’altro lo Stato spende anche un sacco di soldi?”.
Interviene anche il premier Matteo Renzi che nella sua newsletter spiega le priorità: “Primo, mettere in sicurezza. Ne parleremo anche oggi, nel consiglio dei ministri straordinario che abbiamo convocato per le 17, dove saranno presenti anche i 4 Presidenti di Regione, il commissario Errani e il capo della Protezione Civile Curcio”, sottolinea il presidente del Consiglio che aggiunge: “Non possiamo avere le tende per qualche mese in montagna, sotto la neve. Gli alberghi ci sono, per tutti. Ma molti dei nostri connazionali non vogliono lasciare quelle terre nemmeno per qualche settimana. Dunque dovremo gestire al meglio questa prima fase, l’emergenza”.
La Protezione civile in queste ore sta assistendo oltre 15mila persone. Oltre 500 sono accolte in strutture alberghiere nell’area del Trasimeno e oltre quattromila negli alberghi sulla costa adriatica. A queste si aggiungono circa 3mila persone nella Regione Umbria e altre 7mila nella regione Marche ospitate in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale. I dati, riferiti alla tarda serata di ieri e riportati dall’Adnkronos, sono da considerarsi in continua evoluzione e aggiornamento, spiega la nota. Rimangono, inoltre, tra gli assistiti a seguito del sisma del 24 agosto, oltre 1.100 cittadini ospitati in alberghi e strutture ricettive – prevalentemente a San Benedetto del Tronto –, presso le abitazioni del progetto C.A.S.E. nel comune dell’Aquila o nei MAP localizzati in altri comuni d’Abruzzo nonché nelle residenze sanitarie assistenziali nelle quattro regioni colpite dal sisma.
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