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Trasformare la pipì in birra. Davvero?

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Una nuova tecnologia per ottenere acqua potabile a partire dall’urina grazie all’energia solare e poi, magari, trasformarla in birra

Sembra una cosa folle da dire: trasformare la pipì in una bevanda tanto amata, eppure è esattamente questo quello che può arrivare a fare la macchina solare inventata in Belgio. Il motto del team dei suoi inventori è «from sewer to brewer» (ovvero: «dalle fogne ai birrai»): la loro speranza è di espandere la tecnologia alle aree più remote del pianeta, quelle che necessitano di metodi innovativi per la creazione dell’acqua potabile perché si trovano fuori dai circuiti distributivi.

I ricercatori della Ghent University hanno sviluppato un sistema ad alta efficienza energetica avendo già in mente i Paesi in cui poterlo portare, ovvero le zone in via di sviluppo dove la copertura dell’energia solare è ottima e quindi l’energia potenziale producibile è adatta al sistema.

Raccogliendo urina in un serbatoio riscaldato dal sole e facendola passare attraverso una membrana, vengono raccolti e divisi: i nutrienti da utilizzare come concime da una parte e l’acqua potabile dall’altra – in questo modo, entrambe le risorse possono essere rese prontamente disponibili per le persone bisognose, utilizzando ciò che, in più, è considerato un prodotto di scarto.

Per testare questo sistema, con l’hashtag #peeforscience (ovvero «fai la pipì per la scienza»), il team di ricercatori ha raccolto la pipì di migliaia di frequentatori di un festival di musica e teatro – un evento di 10 giorni – dove si sono creati, alla fine, 1.000 litri di acqua potabile. Ma, in puro stile belga, si è deciso che l’acqua raccolta durante la manifestazione non poteva rimanere acqua, quindi è stata trasformata in birra. Praticamente una rivoluzione se si pensa a quanta acqua si potrebbe produrre negli eventi sportivi e musicali delle aree urbane o nelle zone rurali che necessitano di accesso all’acqua potabile. Staremo a vedere.

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birra, pipì

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