Voucher per pagare la baby sitter alle mamme lavoratrici, sia dipendenti che autonome

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Esteso il diritto di bonus baby sitter anche alle neo mamme lavoratrici autonome o imprenditrici

La nascita di un figlio è un momento meraviglioso, ma per le donne che lavorano può anche essere la fine della carriera. È difficile infatti prendersi cura della famiglia e contemporaneamente darsi da fare sul lavoro, inoltre per le donne che si allontanano qualche anno, il rientro è sempre molto difficile.

Tutto ciò anche perché manca un sistema di welfare che aiuti le neo-mamme a conciliare questi aspetti della vita. 

Un piccolo passo avanti si è visto in questi ultimi anni con il bonus baby sitter, per quest’anno esteso anche alle mamme che hanno un lavoro autonomo o sono imprenditrici.

Le mamme dipendenti potranno godere di un buono del valore di 600 euro al mese per un massimo di sei mesi e per un totale di 3.600 euro per pagare una baby sitter o un asilo nido.

Le lavoratrici autonome e le imprenditrici, da quest’anno, godranno della stessa misura, ma per tre mesi e per un importo totale di 1.800 euro.

L’estensione è merito di un emendamento della deputata altoatesina della SVP, Renate Gebhard.

Sarà possibile richiedere il voucher per ogni mese di congedo parentale non ancora fruito. In sostanza, per i mesi in questione, il voucher si sostituisce al congedo parentale.

I criteri di accesso e le modalità di utilizzo saranno stabiliti a breve con Decreto del Ministero di Lavoro di concerto con il Ministero dell’Economia. Al momento sul sito dell’INPS sono disponibili solo le informazioni per le lavoratrici dipendenti, secondo il programma 2013-2015. Le lavoratrici part-time potranno fruire del contributo in misura riproporzionata in ragione della ridotta entità della prestazione lavorativa

Grazie al voucher per baby sitter o asilo si cerca di evitare che le mamme stacchino per un periodo troppo prolungato dal mondo del lavoro e da quest’anno si amplia la platea delle aventi diritto. Si cerca di tutelare tutte le mamme lavoratrici, non solo quelle dipendenti.

E se le misure di welfare sono ancora deboli, in molti casi ci pensano i nonni a dare una mano. Sono sempre più i nonni babysitter, ma troppi sono anche gli errori da loro commessi, dalla posizione del bebè mentre dorme a come deve essere sistemato in auto. Si pensa a corsi di aggiornamento.

 

 

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