Piante contro l’inquinamento: funzionano davvero?

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La verità controversa sull’efficacia delle piante che depurano l’aria

L’aria che respiriamo nelle nostre case è piena di tossine, è una verità che a tratti potrebbe anche sembrare assurda, ma è una verità. Ci sono molti articoli che ci raccontano come l’aria delle nostre stanze potrebbe essere notevolmente migliorata da alcune piante che avrebbero la specifica capacità di purificarla. Ma non tutti la pensano in questo modo.

Per corroborare la loro tesi sui benefici delle piante sull’aria, i primi si rifanno sempre a uno studio condotto dalla NASA alla fine degli anni ’80.

L’agenzia spaziale cercando, dei modi per depurare l’aria nelle stazioni spaziali, aveva trovato le 17 piante che erano più capaci di filtrare l’aria, prendere l’anidride carbonica e farla diventare ossigeno.

Ecco l’elenco delle piante:

Palma da datteri nana
Falangio
Aglaonema
Palma della fortuna
Ficus benjamin
Potos
Anturio
Nefrolepide
Liriope spicata
Rhapis
Gerbera
Tronchetto della felicità
Edera
Lingua di suocera
Dracaena marginata
Spatafillo
Crisantemo

Come racconta Wired, però, c’è uno studio abbastanza recente che grazie a una “revisione della letteratura scientifica degli ultimi trent’anni – condotta dai ricercatori dell’università di Drexel e pubblicata sul Journal of Exposure Science and Environmental Epidemiology” arriva a dire che le piante sono ininfluenti per pulire l’aria.

Nell’esperimento fatto dalla NASA, spiega Mara Magistroni su Wired,

“una pianta in vaso venne posizionata in una camera sigillata di un metro cubo, all’interno della quale era stato soffiato un singolo inquinante. I risultati ottenuti erano stati notevoli: in un giorno la pianta aveva rimosso il 70% delle sostanze tossiche presenti nell’aria”, ma questi dati non possono essere trasportati nella realtà delle nostre case.

E allora? Secondo questo studio, ventilare le stanze aprendo le finestre è di gran lunga più efficace.