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Airpaq: riciclare i pezzi di ricambio che ci hanno salvato la vita

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Un progetto che produce zaini riciclando cinture di sicurezza o airbag e che si è meritato l’appellativo «reinCARnation»

I prodotti realizzati con materiali rinnovabili sono un grande traino per la sostenibilità: riciclare, incorporare, non sprecare sono importanti ingredienti green, ma quello che viene chiamato l’upcycling (per differenziarlo dal recycling) porta la sostenibilità a un livello ancora più alto. Il recycling trasforma il rifiuto tramite un processo, mentre l’upcycling prende il rifiuto e lo fa diventare un nuovo prodotto utilizzando quantità minime di trasformazione. 

Airpaq fa questo: prende i pezzi di ricambio dei sistemi salvavita delle automobili e li fa diventare zaini in cui possiamo portarci dietro pezzi della nostra vita. Qualcosa di molto poetico, insomma, che infatti è stato chiamato da molti «reinCARnation».

A quanto raccontato dai fondatori, l’idea dell’impresa è nata nel 2015 quando hanno visitato un deposito rottami come metodo per trovare l’ispirazione per un progetto studentesco: è stato lì che hanno trovato una risorsa relativamente inesplorata – airbag per auto, cinture di sicurezza, fibbie. Adrian Goosses e Michael Widmann hanno costruito il loro primo prototipo su questi componenti la notte stessa di quella visita e da quel momento non hanno fatto altro che lavorare al progetto Airpaq.

Gli zaini, in linea con l’upcycling e l’aspetto della sostenibilità del progetto, sono piuttosto semplici nella progettazione: hanno un unico vano, composto da un airbag e accessibile tramite una chiusura a rullo, con una fibbia della cintura di sicurezza per l’auto che assicura la parte superiore; l’interno del vano principale comprende aree separate per un tablet e un computer portatile (più scomparti più piccoli per gli oggetti che necessitano protezione) e tutto lo zaino è ricoperto con un tessuto idrorepellente. Le cinture di sicurezza, oltre a costituire le cinghie dello zaino (che hanno qualche imbottitura aggiunta sulle spalle) sostengono anche la parte posteriore dello zaino, in un pannello intrecciato.

Poiché i materiali provengono da vari modelli di automobili e vari modelli di pezzi di ricambio, ogni Airpaq è leggermente diverso dall’altro: ognuno unisce materiali da due airbag, quattro cinture di sicurezza e una fibbia singola – tutti variabili per produttore.

Gli zaini misurano 28 cm di larghezza, 44 cm di altezza e 15 cm di profondità, pesano 1,2 kg vuoti e hanno un volume di circa 21 litri.
Per lanciare le borse Airpaq, i fondatori si sono rivolti a Kickstarter, con un obiettivo di crowdfunding di 10.000 Euro, che hanno rapidamente raggiunto e superato.

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Airpaq, riciclo, rifiuti

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