Biodegradabile, tutto quello che si dovrebbe sapere
Il concetto di biodegradabile è entrato con prepotenza nelle nostre case da qualche anno a questa parte. Ecco tutto quello che dovremmo sapere sul processo naturale di smaltimento degli oggetti de dei materiali, sul loro ciclo di vita dopo che abbiamo smesso di usarli e sull’impatto ambientale che hanno sul nostro pianeta
Tv, giornali, riviste, inserzioni e cartelloni pubblicitari ne parlano spesso. La parola Biodegradabile, negli ultimi, viene usata ed abusata. Ma, in realtà, quanto ne sappiamo?
Tutti possiamo confermare che il termine Biodegradabile è utilizzato per indicare i materiali che possono essere decomposti in natura, ovvero materiali le cui molecole complesse possono essere trasformate in molecole più semplici e innocue per l’ambiente.
Ma se entriamo nello specifico, il gioco si fa più difficile. E allora Ecoseven, vuole scoprire con voi quello che si nasconde dietro questo processo naturale, che può segnare uno spartiacque tra oggetti dall’impronta ambientale pesante ed oggetti che invece non inquinano.
Il processo di biodegradabilità si avvia grazie all’azione di un batterio in grado di decomporre la sostanza. I saprofiti, sono chiamati così i batteri, venendo a contatto con i materiali ne estraggono sostanze utili al loro metabolismo, attraverso l’azione di enzimi.
Un materiale non biodegradabile non viene assorbito dal terreno rimanendo identico nel tempo. Un prodotto creato con un simile materiale contribuisce, quindi, all’inquinamento della zona dove si trova. A consolare è il fatto, tuttavia, che non tutti i composti non biodegradabili siano pericolosi, esistono tipi di composto che non danneggiano la vita dell’ecosistema, e che quindi lasciano immutata la situazione.
Oggi , la qualifica di biodegradabile è spesso associata a prodotti rispettosi dell’ambiente.
In commercio esistono ormai numerosi prodotti biodegradabili, che possono essere utilizzati dalle donne in cucina e nelle faccende domestiche, dagli uomini nel funzionamento dell’automobile e nell’industria.
La maggior parte delle sostanze chimiche è biodegradabile,a fare la differenza è la quantità di tempo necessaria all’operazione di deterioramento e le sostanze finali prodotte dal processo, che possono essere più o meno inquinanti.
Tutti i composti organici naturali (come la carta) sono facilmente decomponibili.
I prodotti sintetici moderni, invece, non possono essere decomposti dalla natura, poiché nessun batterio è capace di elaborare un enzima che semplifichi il materiale.
Negli ultimi anni, il mercato propone dei prodotti speciali in grado di decomporsi nel tempo. È questo il caso della bioplasticha, un tipo di plastica che deriva da materie prime rinnovabili o è biodegradabile (talvolta ha entrambe le proprietà).
(Fonte scientifica: www.biodegradabile.com)
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