L’umido diventa risorsa, grazie a InSinkErator

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I rifiuti diventano risorsa: ecco InSinkErator, un’azienda di dissipatori alimentari, e la bella esperienza di Philadelphia

 

Nella città di Philadelphia i rifiuti diventano risorsa. Grazie alla collaborazione tra il sindaco Michael A. Nutter, la sovrintendente dello “Street Department” Clarena IW Tolson e InSinkErator (un’azienda di dissipatori alimentari), nel 2012 è stato lanciato un progetto chiamato ‘Clean Kitchen, Green Community’, con l’obiettivo di incrementare l’uso dei dissipatori alimentari per raggiungere obiettivi di sostenibilità. La cittadinanza è stata protagonista di questo progetto: i residenti di due aree dove la gestione dei rifiuti era considerata particolarmente difficile, “West Oak Lane” e “Point Breeze” hanno partecipato attivamente godendo dell’istallazione gratuita del dissipatore e seguendo un programma di educazione civica.

La partnership aveva ben tre  obiettivi prefissati: ridurre il volume dei rifiuti, aumentare la produzione di energia “pulita” e ridurre le emissioni di gas. E così, parallelamente all’iniziativa che vede protagonisti i dissipatori, il Philadelphia Water department stava già incentivando e migliorando il sistema che permette di separare le risorse organiche dalle acque bianche e nere trasformando i rifiuti in biomassa e fertilizzanti.

I risultati? Dopo solo tre settimane e 200 dissipatori installati (il tritarifiuti è un elettrodomestico molto comune negli Stati Uniti: i 200 installati sono andati a “coprire” le abitazioni ancora sprovviste) le strade dei due sobborghi apparivano già sensibilmente più pulite (circa il 20-25% dei rifiuti prodotti dagli americani sono costituiti da umido). A sei mesi dall’avvio del progetto i dati dimostrano come, grazie anche al lavoro svolto dai tanti volontari coinvolti, i partecipanti abbiano ridotto i loro rifiuti di oltre il 30%: un sacco di spazzatura in meno alla settimana con conseguente diminuzione di insetti e sporcizia nelle strade.

 

In totale la città di Philadelphia ha raggiunto il suo obiettivo riducendo di oltre 19.000 tonnellate il “peso” della gestione dei rifiuti alimentari con un risparmio economico di oltre un milione di dollari.

gc

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