Malagrotta come Terra dei Fuochi: rifiuti speciali sparsi
Nella zona di Malagrotta sono andati dispersi dei rifiuti speciali e ospedalieri: parte un’indagine della Procura
Le forti piogge hanno fatto affiorare, nella zona di Malagrotta, alcuni rifiuti speciali e ospedalieri. Questa mattina un comitato di cittadini della zona di Valle Galeria, accompagnati dal deputato del M5S, Stefano Vignaroli, hanno depositato un esposto negli uffici di piazzale Clodio. La procura di Roma, quindi, ha avviato un’indagine sulla questione.
‘Malagrotta è come la Terra dei Fuochi: è una emergenza nazionale. Il ministro dell’Ambiente deve intervenire su questo disastro ambientale. Con le piogge di questi giorni i rifiuti ospedalieri pericolosi stanno galleggiando sui campi attorno all’inceneritore, inquinando anche le falde acquifere. I rifiuti sono portati in giro dal fiume di acqua che si è formato. Molti stanno finendo in un torrente che sfocia nel Tevere’, ha affermato Stefano Vignaroli dopo aver documentato con foto la situazione emersa ‘a questo si aggiungono i rifiuti della raffineria vicina. Anche in questo caso siamo di fronte ad un disastro ambientale: il petrolio e tutti gli scarti di lavorazione hanno ricoperto i campi dove pascolano le pecore e ci sono anche culture agricole’.
Questa mattina i cittadini hanno incontrato il pm Alberto Galanti, già titolare dell’inchiesta sulla discarica di Malagrotta. Inchiesta che ha portato all’arresto del patron di Malagrotta, Manlio Cerroni. Le fotografie mostrano che nelle campagne di Malagrotta sono andate disperse sacche di sangue, siringhe, bidoni e rifiuti ospedalieri di ogni genere. Ma l’Ama, l’azienda municipalizzata per la raccolta dei rifiuti della Capitale, aveva replicato che non sono mai andati dispersi nelle campagne rifiuti sanitari pericolosi a causa del maltempo. Secondo quanto ricostruito dall’azienda, venerdì scorso l’esondazione del Rio Galeria nei pressi dell’ inceneritore ha allagato una struttura dove vengono stoccati anche i rifiuti ospedalieri – farmaci scaduti e siringhe, soprattutto – e alcune scatole sono finite nell’acqua. Il deposito é stato poi liberato dall’acqua e i farmaci – sempre imballati, aveva sottolineato l’Ama – sono stati recuperati. I rifiuti galleggianti non sono comunque mai usciti dal recinto dell’area, era stato precisato.