Napoli: lo spreco dei rifiuti, che finiscono in Olanda

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Fino ad oggi sono partite 64 navi dirette in Olanda con la spazzatura dei napoletani: grazie a noi gli olandesi producono energia risparmiando 5mila barili di petrolio

 

 

di 

Antonio Galdo

 

Lo sdoppiamento della personalità è considerato dalla scienza un disturbo dissociativo, con in quale nello stesso uomo convivono due distinte persone, spesso in conflitto. Qualcosa del genere traspare dalle prese di posizione di Daniele Fortini, esperto di rifiuti e amministratore delegato dell’Asia, la partecipata del comune di Napoli che si occupa proprio dei servizi di igiene ambientale, e innanzitutto della raccolta e dello smaltimento dell’immondizia. Fortini scrive libri, tiene conferenze e fa discorsi in pubblico con i quali sottolinea, in modo documentato, l’assurdo caso dei rifiuti che non riusciamo a eliminare e siamo costretti a vendere, pagando in denaro contante, all’estero dove invece vengono sfruttati per ridurre la spesa pubblica, produrre energia e migliorare l’ambiente.

Qualche sera fa, parlando all’assemblea nazionale di Federambiente, di cui è presidente, Fortini ha citato i numeri del caso Napoli. Il più assurdo d’Italia. Finora dal capoluogo della Campania sono partite 64 navi dirette in Olanda con la spazzatura dei napoletani. Ogni carico, in media, vale 3mila tonnellate di immondizia con una spesa per l’amministrazione pubblica di 360mila euro. Gli olandesi, a loro volta, con questa quantità di rifiuti producono energia risparmiando 5mila barili di petrolio e versando al fisco 76mila euro. Conclusione: noi abbiamo città sporche e inquinate, al limite del collasso come nel caso di Napoli, spendiamo un mare di soldi per esportare spazzatura, mentre gli olandesi vivono in città pulite e grazie alla conversione dei rifiuti risparmiano quattrini che poi vengono destinati ai servizi pubblici. E la differenza sta nel fatto che loro hanno gli impianti, noi l’immondizia che non sappiamo dove piazzare.

 

Il racconto è sconcertante e non fa una piega, anche dal punto di vista della semplice logica. Peccato però che Fortini è la stessa persona, ecco lo sdoppiamento, che guida la società comunale incaricata del servizio di raccolta e smaltimento a Napoli. Ed è lui che, tra un libro e un discorso, ha dato il via libera a una nuova gara di appalto con la quale Asia e Sapna, la società controlla dalla provincia, pagheranno quasi 5 milioni di euro per trasportare, nei prossimi otto mesi, 45mila tonnellate di spazzatura dei napoletani nella solita Olanda. Qualche domanda, a questo punto, diventa naturale. Fortini ha parlato con il sindaco De Magistris, il suo datore di lavoro, dell’assurdità del meccanismo che ha denunciato nei suoi interventi? Ha spiegato come e perché gli impianti, in assoluta sicurezza, servono e non sono una fonte di pericoli per la salute dei cittadini? Ha condiviso le sue teorie con il presidente dell’Asia, Enrico Angelone, che sembra avere tutte altre idee in materia? Concludendo l’intervento all’assemblea di Federambiente, Fortini ha detto: «I rifiuti possono diventare una risorsa». Ha perfettamente ragione, peccato che a Napoli sono ancora un problema e uno spreco.

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