Ridurre i rifiuti con Thor/2 I vantaggi di questa tecnologia

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Trattare i rifiuti con il sistema Thor. Ecco quali sono i vantaggi teorici derivanti dall’uso di questa tecnologia

Per ridurre i rifiuti urbani, la tecnologia Thor si presenta come un sistema più ecologico, economico e flessibile, rispetto agli attuali impianti di smaltimento in discarica e di incenerimento. Come introdotto in precedenza, si tratta, infatti, di un impianto basato sul trattamento meccanico ‘a freddo’ dei rifiuti (senza il rilascio di inquinanti in atmosfera) che punta ad ottenere un combustibile polverizzato in particelle finissime, secondo uno schema inventato e collaudato, più di 10 anni fa, dal CNR e dalla società ASSING SpA di Roma. Cerchiamo quindi di fare chiarezza sui possibili vantaggi ‘teorici’ derivanti dall’uso di questa tecnologia.

Per ridurre i rifiuti, il sistema Thor, presenta innanzitutto il vantaggio di lavorare ‘on-demand’, ossia la possibilità di accendere o spegnere l’impianto a seconda delle necessità (con conseguenti risparmi energetici ed economici). Ovviamente, questo è possibile perché l’impianto, a differenza di un inceneritore, si basa, appunto, su un processo di trattamento della spazzatura ‘a freddo’ (ossia senza generazione di calore). Un altro vantaggio di Thor, riguarda, tra l’altro, la sua flessibilità: l’impianto infatti, è stato concepito dai suoi progettisti, come una struttura mobile (che può essere montata anche sui camion o sulle navi), da dislocare facilmente per contrastare situazioni di emergenza in cui è richiesto un intervento immediato e tempestivo per risolvere il problema dei rifiuti

L’emergenza rifiuti in Campania ad esempio, secondo alcune dichiarazioni rilasciate dai responsabili di progetto del Cnr, sarebbe stata completamente risolta con ‘37 THOR ed una spesa di circa 74 milioni di euro’. Mentre con ‘100 macinatori, sarebbero potuti sparire, in un solo anno, 7 milioni di tonnellate di spazzatura accumulata nel tempo’. Simili dichiarazioni, partono dalla considerazione che un impianto Thor, in grado di trattare fino a 4 tonnellate di rifiuti urbani ogni ora, (con potenza elettrica installata di 200 kW e superficie di installazione di circa 300 mq), ha un costo medio di 2 mln euro, rispetto ai quasi 600 milioni di euro di un termovalorizzatore. Senza aggiungere, ovviamente, le spese legate allo smaltimento delle scorie e ceneri prodotte dagli inceneritori, o della gestione degli odori e dei gas delle discariche, (entrambi problemi inesistenti nel Thor).

Ridurre i rifiuti con un impianto Thor, presenta inoltre, secondo i ricercatori, dei vantaggi indiscutibili sia dal punto di vista della quantità che della qualità della spazzatura trattata. Nel primo caso, ad esempio, è stato calcolato che, su un’area urbana di 5000 abitanti che produce circa 50 tonnellate di rifiuti solidi al giorno, sarebbe possibile ricavare, attraverso un Thor da 4 tonnellate/ora, una media giornaliera di 30 tonnellate di combustibile, 3 tonnellate di vetro, 2 tonnellate tra metalli ferrosi e non ferrosi ed 1 tonnellata di inerti.

Dal punto di vista della qualità invece, i rifiuti solidi polverizzati producono combustibile di alta qualità. Si tratta, ovviamente, di un ‘prodotto finale’ sterilizzato, primo di elementi nocivi per l’ambiente od emissioni inquinanti per l’atmosfera. Durante il processo di polverizzazione dei rifiuti infatti, il mulino di macinazione dell’impianto, oltre a non produrre alcun odore da fermentazione, genera un pressione tale (dalle 8000 alle 15000 atmosfere) da distruggere completamente qualunque microparticella volatile, diossina o elemento inquinante di vario genere.

Ridurre i rifiuti con la tecnologia Thor, infine, è un processo particolarmente indicato per quelle isole o comunità abitative (fino a 40.000 abitanti), dove scarseggia l’acqua potabile. Si tratta di zone, infatti, dove l’energia prodotta dal ‘polverizzatore di rifiuti’, potrebbe essere utile per alimentare i grandi consumi termici richiesti da eventuali impianti di dissalazione. In questo modo, nello stesso tempo, si produrrebbe acqua potabile e si risolverebbe il problema dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

(Matteo Ludovisi)

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