ULTIMA ORA:
Post title marquee scroll
Tornano 'La Talpa' e 'I Cesaroni', Mediaset svela palinsesti 2024-2025-Rigenerare il cuore dopo l'infarto, Italia guida progetto Ue-Pier Silvio Berlusconi: "La politica? Chi te lo fa fare...". Sulla Rai: "Non vedo problema Telemeloni"-Agricoltura, Ismea: 1 ettaro su 5 è biologico, Italia leader in Ue-Ismea, coltivati a biologico soprattutto seminativi con 42%-Proietti (Ismea): "Biologico centrale in Italia e Ue ma deve recuperare appeal"-E' morto Publio Fiori, l'ex parlamentare aveva 86 anni-Ferrara, incendio in fabbrica plastica: almeno due operai feriti-Napoli, giallo a Giugliano: 79enne trovato morto con ferita alla testa-Renzi e Schlein 'compagni' in campo, scatta l'abbraccio-Imprese: LUM, al via il progetto 'Puglia innovation center for safety and security'-Imprese: Unioncamere-InfoCamere, +29.489 attività tra aprile e giugno-Campi Flegrei, Ingv: "Sollevamento del suolo non rallenta, attesa sismicità"-Omicidio Cerciello, da procura generale appello contro domiciliari a Hjort-Malattie rare, approvato nell'Unione europea trattamento orale della Pfic-Incidente a Rovigo, Zaia: "Ambulanza travolta da auto"-Tumori: Cardiobreast Dragon Boat, riparte da Roma la gara delle pagaiatrici in rosa-Vaccini covid, Corte Ue: "Commissione Ue non ha dato accesso abbastanza ampio a contratti"-Hiv, esperti: "Dialogo, personalizzazione e attenzione ad aspetti pratici essenziali per aderenza terapeutica"-Caso plusvalenze, procura Roma chiede rinvio a giudizio per Andrea Agnelli ed ex vertici Juve

Una vita a rifiuti zero? È possibile. Parola di Lauren Singer

Condividi questo articolo:

Una ragazza di New York vive da due anni senza produrre rifiuti. Scopriamo la sua storia.

Vivere senza produrre rifiuti? Sembra impossibile, eppure Lauren Singer ce l’ha fatta. E vive così da due anni.

L’ispirazione le è venuta quando alla New York University si dedicava a studi sull’ambiente: oltre a protestare contro le multinazionali del petrolio si chiedeva: ‘come posso avere un impatto positivo sull’ambiente?’

Il primo passo fu aprire il frigo: si accorse che tutto era avvolto in packaging di plastica. Come era possibile, si chiese, professarsi ambientalisti e poi avere uno stile di vita così lontano dalla sostenibilità?

Il primo passo fu quindi eliminare la plastica: ‘ho smesso di comprare prodotti confezionati e ho iniziato a portare le mie buste per la spesa e a riempire i flaconi che riutilizzavo. Poi ho smesso di comprare vestiti nuovi, dedicandomi solamente all’usato. Ho prodotto da me ciò che serviva per lavarmi e per le cure personali’, racconta ne suo sito Trash is for Tossers. ‘Ho iniziato a dire no a tutto ciò che potesse generare rifiuti: dalle cannucce nei cocktail ai sacchetti di plastica o di carta nei negozi’.

Com’è la vita a rifiuti zero? Secondo Lauren non poi così male. Anzi, la giovane newyorchese sottolinea alcuni aspetti positivi della sua scelta: non ne guadagna solo l’ambiente, ma anche la salute, perché mangia meglio, e il portafogli, perché spende meno. In tutto questo c’è un benefit, forse il più importante, che è difficile da quantificare: si sente più felice.

Risparmia perché sa cosa comprare e non procede ad acquisti impulsivi, inoltre acquistando prodotti sfusi risparmia rispetto ai prodotti di marca impacchettati. Mangia meglio in quanto sceglie frutta e verdura biologica, cereali integrali e legumi. Punta sempre su cibi locali e stagionali dato che i mercatini a km 0 offrono ottimi prodotti non confezionati.

Inoltre, producendo da sé molti prodotti per la cura del corpo, fa la spesa più raramente e si tiene alla larga da tutto ciò che è chimico.

Il suo sito è diventato un punto di riferimento per le persone che vogliono approcciarsi a questo stile di vita; inoltre ha iniziato la propria attività, The Simply Co., dove produce oggetti artigianali, ovviamente senza produrre alcun rifiuto.

Lauren ci invita a chiederci quanti rifiuti produciamo e di che tipo. Prima di iniziare ci invita anche a chiederci il perché vogliamo ridurre i rifiuti: per l’ambiente? Per una vita più sana? Per risparmiare? Probabilmente risponderemmo ‘tutte e tre’, ma porsi degli obiettivi è un buon modo per iniziare un cammino. Il primo passo e capire quali dei prodotti che usiamo possono avere delle alternative sostenibili. 

Dopo questa fase possiamo iniziare a mettere in pratica il nostro piano di riduzione dei rifiuti partendo dalle cose più piccole: evitiamo prodotti usa e getta o bottiglie di plastica. Evitiamo la plastica in generale, sostituendola con prodotti più resistenti e duraturi; ad esempio in cucina preferiamo il vetro, l’acciaio o il legno. Iniziamo a diminuire i nostri bisogni, chiediamoci di cosa possiamo fare a meno. Quali vestiti usiamo e quali alla fine rimangono nell’armadio. Doniamo ciò che non ci serve o portiamolo ai mercatini dell’usato, compriamo cibi biologici a km 0 ed evitiamo il packaging.

Bastano una serie di buone pratiche e di attenzioni per iniziare il nostro percorso di riduzione dei rifiuti, inoltre questa è la Settimana europea per la riduzione dei rifiuti. Un motivo in più per iniziare. Pronti?

a.po

Questo articolo è stato letto 29 volte.

Lauren Singer, riciclo, rifiuti, Trash is fo Tossers

Comments (5)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net