Fertilizzanti intelligenti

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Un nuovo studio dice che i fertilizzanti intelligenti combinati con altre tecnologie potrebbero aiutare gli agricoltori a produrre e combattere il cambiamento climatico

Il dibattito sui fertilizzanti sintetici è sempre molto acceso, perché da una parte non sono ottimali per gli ecosistemi naturali ma, dall’altra, aiutano gli agricoltori a produrre la quantità di raccolto necessaria a nutrire la popolazione mondiale.

Negli ultimi due decenni, hanno preso piede i fertilizzanti a rilascio controllato che sono diventati via via sempre più precisi, con formule di rilascio che non solo sono migliori per le piante, ma probabilmente anche per il pianeta. Questi fertilizzanti contengono sostanze nutritive in capsule invece dei granuli solubili del concime convenzionale: le capsule rallentano il rilascio dei nutrienti, dando alla pianta più tempo per assorbirli, invece che doverli assumere tutti in una volta.

Recentemente, i fertilizzanti a rilascio controllato sono diventati ancora più intelligenti, visto che riescono a rilasciare le sostanze nutritive a intervalli diversi a seconda delle condizioni del terreno – di temperatura, acidità o livello di umidità. Se si pensa di combinare questo con dei sensori GPS, con una mappatura della qualità del suolo e con un’intelligenza artificiale, allora la tecnologia di agricoltura di precisione può davvero pensare di salvare gli agricoltori e gli ecosistemi limitrofi dagli sprechi di fertilizzanti e dall’inquinamento.

A questo proposito, un recente studio della Michigan State University ha rivelato che i fertilizzanti intelligenti combinati con una tecnologia di telerilevamento potrebbero far risparmiare 6,8 milioni di tonnellate di anidride carbonica all’atmosfera – l’equivalente di quello che producono 1,5 milioni di auto all’anno.
In pratica, identificando la terra più produttiva non ci sarebbero sprechi di terreno, le colture sarebbero più concentrate, l’uso di fertilizzanti ridotto e alcuni spazi potrebbero essere lasciati liberi, aree selvagge in cui potrebbero ritagliarsi il loro habitat altri animali, per esempio le api.

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