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I diserbanti sono una minaccia per la fertilità dei terreni

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Glifosato e AMPA non danneggiano solo l’uomo ma anche i lombrichi

Il glifosato (N-phosphonomethylglycine), l’erbicida più utilizzato in Europa, è sotto accusa da tempo per gli effetti nocivi sulla salute umana, ma i suoi effetti potrebbero riguardare anche gli organismi che stanno alla base della catena alimentare umana. 

L’acido aminometilfosfonico (AMPA), infatti, il più tossico dei metaboliti del glifosato, rimane per tempi lunghissimi nel suolo, dove danneggia i lombrichi e rovina la qualità del terreno.

I ricercatori, che hanno studiato gli effetti del metabolita sulle specie di lombrichi nota come “Eisenia Andrei”, hanno scoperto che gli esemplari i cui genitori vivevano in un suolo contaminato avevano una crescita ridotta e non potevano sfruttare appieno il potenziale dell’ecosistema del suolo.

I lombrichi sono considerati una componente vitale del biota di ogni terreno: svolgono un ruolo nella formazione e nel mantenimento della sua struttura e fertilità. In realtà, sono spesso considerati un indicatore chiave della qualità e del grado di contaminazione.

Lo studio ha dimostrato che l’AMPA può persistere fino a 240 giorni dopo l’applicazione, a seconda delle condizioni del campo. Oltre ai lombrichi, molti funghi e batteri sono sensibili alla sostanza chimica. I microbi del suolo svolgono un ruolo importante nei processi vitali della terra, come il ciclo del carbonio e dei nutrienti.
Gli effetti potrebbero essere quindi ancora peggiori di quanto ipotizzato.

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