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Living Light: una lampada vivente

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Ideazione di una luce alimentata da una pianta di appartamento

Niente fili, elettricità e batterie, quello che dobbiamo immaginare è una lampada che non ha bisogno di essere collegata o alimentata da nient’altro che dalle nostre cure. L’unica cosa da fare per farla funzionare è innaffiarla una volta alla settimana. Assurdo? No, visto che il designer Ermi van Oers ci è riuscito.

Si tratta di una lampada che viene alimentata da una pianta, quindi di fatto di una pianta che è stata trasformata in lampada. In ogni caso, Living Light  è – anche letteralmente – una vera e proprio luce vivente, un sistema off-grid che si alimenta con la natura invece che con le prese elettriche.

Quello che succede è che quando i composti organici vengono rilasciati nel terreno dalla fotosintesi, i batteri generano elettroni e protoni. Sono queste le particelle che vengono sfruttate come fonte di energia per alimentare la luce. Più la pianta è sana, più la fotosintesi ha luogo e quindi più energia riesce a genera il sistema – di fatto, la quantità di tempo che la nostra pianta illumina simboleggia anche quanto essa sia un salute: la luce diventa un modo davvero interessante per valutare quanto la lampada sia felice.

Living Light produce fino a 0,1 mW di energia, il che non è ovviamente sufficiente per illuminare un’intera stanza, ma è sufficiente per fungere da lampada da lettura serale.

Van Oers e il suo team si sono dichiarati soddisfatti ma ritengono di non aver ancora finito. Quello che vogliono fare da questo momento, infatti, è lavorare all’aumento della produzione di energia, nella speranza di poter arrivare, in futuro, alla situazione in cui intere città possano essere alimentate elettricamente dalle foreste. Chissà se ci riusciranno.

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energia, lampada, Living Light

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