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Una batteria a base d’acqua

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Arriva un nuovo metodo per l’immagazzinamento dell’energia solare ed eolica

I ricercatori della Stanford University hanno sviluppato una batteria a base d’acqua che potrebbe fornire un metodo economico per immagazzinare l’energia eolica e solare che viene generata quando soffia il vento o splende il sole, in modo da poterla reimmettere nella rete elettrica e ridistribuire quando la domanda è alta.

Il prototipo di questa batteria composta da manganese e idrogeno è stato presentato in un articolo  sulla rivista «Nature Energy»: è molto ridotto, alto solo tre centimetri e capace di generare 20 milliwattora di elettricità, ma rappresentativo di un modello che i ricercatori sono fiduciosi di poter scalare al fine di creare un sistema di livello industriale che potrebbe caricare e ricaricare energia fino a 10.000 volte.
Come sappiamo, l’immagazzinamento serve a combattere l’aleatorietà delle fonti energetiche rinnovabili e a ridurre la necessità di ricorrere a quelle tradizionali quando esse non sono disponibili, quindi tecnologie come questa sono molto importanti per aumentare le possibilità di completare il quadro di un futuro a emissioni zero

In sostanza, quello che hanno fatto i ricercatori è stato indurre uno scambio reversibile di elettroni tra acqua e solfato di manganese (un sale industriale economico e abbondante, usato per fabbricare batterie a secco, fertilizzanti, carta e altri prodotti); poi hanno collegato una fonte di energia al prototipo: gli elettroni, scorrendo, hanno reagito con il solfato di manganese disciolto nell’acqua per lasciare particelle di diossido di manganese aggrappate agli elettrodi e gli elettroni in eccesso sono esplosi sotto forma di gas idrogeno, immagazzinando così quell’energia per un uso futuro.

In seguito, riattaccando la loro fonte di energia al prototipo esaurito, gli scienziati hanno ricostituito il sale di solfato di manganese, dimostrando che il processo poteva essere ripetuto e la batteria ricaricata ancora, ancora e ancora.

I ricercatori hanno riferito di aver fatto 10.000 ricariche dei prototipi, ma sarà necessario testare la batteria in condizioni reali di stoccaggio al fine di valutare veramente le prestazioni e i costi.

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