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Blue Economy: plastica dagli scarti di cibo

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Dagli scarti di cibo possiamo produrre bioplastica, nel rispetto dell’ambiente e del portafogli

 

Gli scarti di cibo, quelli dei ristoranti soprattutto, potrebbero rivelarsi un’ottima fonte di plastica e di lavoro. Parola di Yoshihito Shirai del Kyushu Institute of Technology, che ha esplorato di produrre plastiche con l’amido ricavato dai rifiuti alimentari.

Dopo numerosi studi ed esplorazionim Shirai ha ‘progettato un sistema basato sulla raccolta dei rifiuti alimentari dai ristoranti della zona Kita-Kyushu, e ha usato un fungo per convertire (a temperatura ambiente) i rifiuti in acido polilattico’, racconta il libro Blue Economy di Gunter Pauli, fondatore di Zeri.

Gli studi nel settore sono continuati e hanno portato alla realizzazione di un impianto , entrato in funzione nel 2004. Un traguardo davvero importante per il Giappone: man mano che la produzione crescerà, diminuirà la pressione sulle discariche. E i costi delle discariche nel Paese nipponico sono davvero elevati.

 

Non solo. Dovete sapere che ‘i residui di lavorazione della bioplastica possono essere utilizzati come alimento per gli animali’.

gc 

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alimentazione, scarti di cibo, Yoshihito Shirai

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