Ambiente: chi promuove lo sviluppo sostenibile?

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La promozione dell’ambiente viene portata avanti maggiormente da uomini con istruzione universitaria e classe economica alta. Sono questi alcuni dei dati piu’ significativi riportati nel Green Monitor 2014

Difendere l’ambiente attraverso l’impegno politico e sociale delle persone è uno degli aspetti fondamentali per aumentare la sensibilità ecologica della popolazione. Su questo punto si è quindi concentrata la ricerca Green Monitor 2014 realizzata da Centro Studi CE&Co  ed Edita da Ecoseven.net, che riferisce ad 86 aziende italiane l’orientamento dei cittadini rispetto alle questioni riguardanti lo sviluppo sostenibile e la responsabilità sociale di impresa.

Per aiutare l’ambiente è necessario svolgere in particolare tutta una serie di attività (elencate dallo studio) che prevedano il coinvolgimento diretto di veri e propri ‘promotori dello sviluppo sostenibile’. Il report d’inchiesta cerca pertanto di tracciare il profilo di questi ‘attivisti dell’ecologia’ nell’ambito dell’advocacy ambientale, ossia quel processo attraverso cui un individuo od un gruppo di persone mira ad introdurre i concetti dello sviluppo sostenibile all’interno di sistemi politici, economici, sociali ed istituzionali. Su un campione complessivo di 1000 persone di età compresa tra 18 e 65 anni, lo studio di CE&Co ha isolato il 20% della popolazione che mostra il maggiore impegno nelle categorie di ‘attivismo’ e ‘scuola e famiglia’, insieme all’elevata conoscenza del proprio livello di sensibilità ed impegno ambientale.

Il profilo dei promotori ambientali, stando ai dati raccolti dai questionari di CE&Co, vedrebbe maggiormente impegnati nell’attivismo politico e sociale gli uomini di età compresa tra i 35 e i 49 anni, in possesso di un titolo di studio universitario (laurea o dottorato di ricerca) e appartenenti ad una classe economica alta/medio-alta. Localizzati in prevalenza nelle aree del Centro e Sud Italia, i ‘promotori’ impegnati sul fronte dell’attivismo porterebbero avanti le seguenti ‘azioni green’: partecipazione nei movimenti ed associazioni ambientaliste, votazione per i partiti ecologisti, manifestazioni pubbliche per contrastare le politiche di inquinamento ed acquisto di energia prodotta da fonti rinnovabili. Sul fronte della scuola e della famiglia invece, le attività tipiche citate nel ‘Green Monitor 2014’ riguarderebbero l’educazione ambientale dei figli, le conversazioni relative all’uso sostenibile delle risorse naturali ed energetiche, la verifica dei temi ecologici affrontati nei programmi scolastici.

 

(Red)

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