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Ci sentiamo tutti medici, anche se non abbiamo una laurea

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L’autodiagnosi delle nostre malattie grazie a internet non fa che renderci pazienti peggiori

Non c’è uno di noi che non lo abbia fatto: sentiamo un dolore, vediamo un strana macchia da qualche parte del corpo, avvertiamo una sensazione che ci sembra inconsueta e apriamo Google per digitare i sintomi e vedere cosa ci dice la rete. Bastano pochi minuti e i blog, i siti, gli altri utenti ci convincono a gran voce di una malattia gravissima – un cancro, un parassita, una sindrome rara che nessun medico sarebbe mai capace di diagnosticarci. E allora corriamo all’ospedale oppure dal nostro medico curante e quando gente che ha studiato, ha preso una laurea, ha esercitato e non fa altro che esercitare ogni giorno della propria vita, ci dice che non abbiamo niente, che è una lieve indigestione, una piccola dermatite da contatto o un accumulo di stress, noi ci indispettiamo. Guardiamo il medico e gli chiediamo se è sicuro, se non sta tralasciando qualcosa, se per caso ha letto il post di quella donna su quel sito… Ma non ci rendiamo conto che è il pensare di avere le risposte giuste il nostro problema. 

L’autodiagnosi ha ripercussioni a largo raggio, che vanno ben oltre la dose di pazienza che deve avere un medico: di certo crea ansia e stress sul paziente, che si agita, si preoccupa e si pone male nei confronti del medico, ma non solo, spinge anche il «malato» a fare pressioni per avere dei medicinali.

Negli Stati Uniti, a quanto raccontato da «Wired» , molto spesso gli operatori sanitari si preoccupano della cattiva soddisfazione del paziente e per evitare le recensioni negative online cercano di accontentarlo – la situazione è diventata talmente preoccupante che c’è persino una petizione su Change.org, lanciata dall’organizzazione «Physicians Working Together», che chiede a Yelp di rimuovere le recensioni negative sui medici – Yelp è un social network dove le persone si scambiano consigli su ogni cosa, anche sui medici, appunto.
Ovviamente, non c’è niente di sbagliato nel controllare un sintomo online per evitare di impazzire o di andare dal medico anche per un foruncolo, ma allo stesso tempo

si dovrebbe essere in grado di discernere le informazioni, essere razionali e soprattutto fidarsi di chi si è formato per occuparsi della nostra salute e che se decide di non darci un medicinale o di rassicurarci lo sta sicuramente facendo per il nostro bene.

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autodiagnosi, diagnosi, internet

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