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Ebola: come riconoscere i sintomi del virus?

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Quali sono le fasi che caratterizzano i sintomi del virus Ebola? Ecoseven.net vi spiega ordinatamente gli stadi evolutivi di questa malattia, una volta che viene contratta nell’essere umano

Il virus Ebola è certamente considerato un tipo di patologia molto aggressiva che, una volta contratta, è in grado di causare una violenta febbre emorragica potenzialmente mortale nell’essere umano.

Nonostante molti esperti concordino nel dire che l’Ebola abbia un tasso di mortalità ‘alto’ ma un rischio di epidemia globale ‘basso’ (a causa dell’impossibilità attuale del virus di trasmettersi per via aerea), è comunque utile imparare a riconoscere subito i sintomi di questa patologia ed individuare quali prassi mediche vengano ad oggi adottate per ‘contenerla’.

L’importanza di riconoscere i sintomi dell’Ebola, tra l’altro, dipende anche dal fatto che, in genere, le persone infette diventano contagiose solo dopo il periodo di incubazione del virus e quindi nel momento in cui la patologia inizia a dare le sue prime ‘manifestazioni’.

Cerchiamo quindi di spiegare ordinatamente le ‘fasi’ di evoluzione di questa malattia una volta che viene contratta dall’essere umano, dai primi stadi di incubazione fino alla manifestazione finale dei suoi sintomi.

 

 

• ‘Fase 0 – Periodo di incubazione’. Il periodo di incubazione o l’intervallo di tempo medio dall’infezione fino alla comparsa dei primi sintomi è di circa 7-10 giorni, ma può variare anche da un minimo di 2 fino ad un massimo di 21 giorni. Durante questo lasso di tempo il ‘paziente’ non viene considerato contagioso (lo diventa solo quando comincia a manifestare i primi sintomi del virus). In questa fase è praticamente impossibile diagnosticare ‘precocemente’ l’Ebola. L’unica cosa da fare durante il periodo di ‘incubazione’ è quello di mettere il paziente in isolamento preventivo sulla base delle informazioni che si hanno a disposizione: luogo di provenienza del soggetto, possibili viaggi in zone a rischio, potenziali contatti con casi accertati di Ebola, etc. Successivamente, tramite degli esami del sangue si può arrivare ad una possibile diagnosi precoce (che però non è certa), verificando se il paziente soffre di linfopenia, neutrofilia, piastrinopenia grave, oppure riscontrando un aumento degli enzimi epatici.

• ‘Fase 1 – sintomatologia iniziale’. La fase iniziale dei primi sintomi del virus Ebola (successivi al periodo di incubazione) può durare dai 7 ai 9 giorni. Durante questo periodo il paziente dovrebbe manifestare inappetenza, febbre, stanchezza, mal di testa, mal di gola, dolori muscolari e alle articolazioni. Si tratta ovviamente di sintomi iniziali molto comuni ad altre malattie, anche se può essere più facile arrivare a diagnosticare l’Ebola mettendo in riferimento i sintomi con altre informazioni relative all’anamnesi del paziente.

• ‘Fase 2 – sintomatologia intermedia’. Questa fase caratterizza il paziente a partire dal 10-11° giorno, dopo il periodo di manifestazione della sintomatologia iniziale. I sintomi in questo caso, oltre a quelli già riscontrati nella Fase 1, dovrebbero riguardare: stanchezza estrema, allucinazioni, danni cerebrali, perdita di sangue da occhi, naso e bocca, vomito, dolori allo stomaco, diarrea ematica, ematomi ed eruzioni cutanee in diverse parti del corpo (viso, braccia, gambe etc.). Tali sintomi sono decisamente ascrivibili all’Ebola, ed è chiaramente più semplice diagnosticare la malattia attraverso delle analisi del sangue.

• ‘Fase 3 – sintomatologia finale’. Questa fase accompagna il paziente dal 12°-13° giorno, dopo il periodo di manifestazione della sintomatologia iniziale. Il tasso di mortalità per l’uomo durante questo ‘stadio’, può arrivare fino al 90%. I sintomi della fase 3, oltre a comprendere quelli già riscontrati nella fase 1 e 2, includono: perdita di coscienza, convulsioni, disfunzioni a reni e fegato ed emorragie interne causate da una reazione tra il virus e le piastrine, che dà luogo a varie rotture nelle pareti dei vasi capillari.

(ml)

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