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Ebola, il virus contagia anche l’economia dei paesi coinvolti

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L’Ebola contagia anche le economie dei paesi coinvolti: dati allarmanti per povertà e disoccupazione in Africa occidentale

Il dramma della malattia sta mettendo k.o. anche le fragili economie dei paesi africani vittime del contagio. ‘Secondo le stime della Banca Mondiale la diffusione dell’ebola costerà alla Sierra Leone 163 milioni di dollari (il 3,3% del Pil) e alla Liberia 66 milioni (il 12% del Pil)”, spiega Silvia Testi, responsabile dell’ufficio Africa di Oxfam Italia. ‘La chiusura dei confini ha ridotto drasticamente il commercio transnazionale, mentre il lavoro agricolo è stato interrotto. Ne consegue che c’è meno cibo nei mercati locali e quello che c’è è molto più costoso. In alcune aree questo significa che le persone stanno già fronteggiando una grave scarsità di cibo, soprattutto in Liberia e Sierra Leone, due paesi dove l’agricoltura è più diffusa’.

In Liberia ad esempio la disoccupazione è cresciuta a dismisura, le scuole sono chiuse e i servizi sanitari sono interrotti. Questo significa ulteriore povertà, mancanza di lavoro e occasioni disviluppo che sfumano. Sempre secondo Oxfam, per contenere l’epidemia servirebbe un investimento da parte della comunità internazionale di un miliardo di dollari, una cifrà già stimata anche dalle Nazioni Unite. Senza fondi la situazione rischia di peggiorare perché non è possibile lavorare sulla prevenzione.

Sono oltre 13.700 i casi accertati di Ebola in Africa occidentale, di cui 5.235 in Sierra Leone, 6.535 in Liberia e 1906 in Guinea. L’epidemia, con un tasso di mortalità intorno al 70%, ha già provocato oltre 5.000 vittime. Oxfam guarda al dramma anche sul medio-lungo periodo e i dati che rende noti sono allarmanti: ‘In Sierra Leone, Liberia e Guinea, dove si contano oltre 30 focolai epidemici, nel medio-lungo termine gli effetti dell’epidemia sui sistemi socio economici saranno infatti devastanti: sia a livello economico e quindi di sicurezza alimentare, che di stabilità sociale in una regione uscita di recente dalla guerra civile’

Nel frattempo è finito il periodo di isolamento per i due cooperanti rientrati il mese scorso dalla Sierra Leone. Il medico Paolo Setti Carraro e l’ostetrica Chiara Maretti stanno bene. Sono passati i 21 giorni di osservazione previsti dalle linee guida del Ministero della Salute, comunica l’associazione Medici con l’Africa Cuamm. I due erano stati rimpatriati il mese scorso: per cause non dipendenti dalla loro volontà erano a rischio contagio.  

a.po

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