Fattori ambientali precoci e pressione sanguigna nei bimbi

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Un nuovo studio racconta come le esposizioni ambientali condizionano i feti, facendogli sviluppare problemi legati al sangue

Recentemente, uno studio, pubblicato sulla rivista Journal of American College of Cardiology (JAAC), ha esaminato quali sono i fattori che agiscono su un feto in modo da influenzare la sua pressione sanguigna durante l’infanzia. 

Oltre alla malnutrizione, che è noto come influisca sulla nascita di bambini con un peso inferiore a quello che dovrebbero avere, aumentando il rischio di sviluppo di malattie varie in età adulta, lo studio ne ha trovati altri. Il team di ricercatori, guidato da Charline Warembourg, ha scoperto – grazie alla valutazione di 89 esposizioni materne prenatali e 128 esposizioni postnatali di bambini – che l’esposizione a fattori come l’inquinamento atmosferico, gli spazi naturali, lo stile di vita, i prodotti chimici nell’ambiente e i livelli di rumore, può influenzare problemi nella pressione del sangue del bambino.

Non è la prima volta che si parla di come l’origine di molte malattie degli adulti sia prenatale: esistono già molte prove in merito alle origini fetali e ambientali dell’ipertensione, ma si è sempre trattato di studi che si occupavano di un’esposizione singola. Questa è la prima volta che è stato proposto un approccio più olistico, che ha permesso di studiare molte esposizioni contemporaneamente.

È così che sono stati individuati degli obiettivi e degli standard. Innanzitutto, una madre deve essere adeguatamente nutrita durante la gravidanza (non deve essere né malnutrita né obesa). In secondo luogo, non si può scendere a compromessi sull’ambiente naturale in cui si vive, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di un’esposizione ad agenti chimici esterni, che influiscono molto sulla pressione sanguigna dei bambini – come è noto, esistono diversi studi, che dicono che l’inquinamento atmosferico uccide più persone del fumo. E, infine, la madre deve avere uno stile di vita sano, evitando di incorrere in abitudini che portano lei stessa verso l’ipertensione, visto che quest’ultima è un noto fattore di rischio per le malattie cardiovascolari.

In questo modo, non si mette solo al sicuro il bambino che verrà al mondo, ma anche l’adulto che diventerà.

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