esopianeti diamanti

Forse esistono mondi tutti fatti di diamanti

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esopianeti diamanti

A quanto dicono i ricercatori, potrebbero esserci pianeti composti soltanto da diamanti e silice

In alcune giuste circostanze, determinati esopianeti ricchi di carbonio potrebbero essere interamente fatti da diamanti e silice, secondo un nuovo studio pubblicato di recente su The Planetary Science Journal.

“Questi esopianeti sono diversi da qualsiasi cosa nel nostro sistema solare”, ha detto in una dichiarazione l’autore principale e geofisico Harrison Allen-Sutter dell’Arizona State University.

La maggior parte delle stelle si forma dalla stessa nuvola di gas, il che significa che finiscono per essere costituite principalmente dalla medesima sostanza.

Le stelle con meno carbonio – ovvero quelle che hanno un rapporto carbonio-ossigeno inferiore rispetto al Sole – tendono ad assomigliare alla composizione della Terra e finiranno per essere costituite principalmente da ossidi e silicati – i diamanti, infatti, sono rari sulla Terra: il nostro pianeta è fatto solo di circa lo 0,0001% di diamanti.

Ci sono però anche altre stelle che sono fatte di livelli di carbonio significativamente più alti del Sole e sono quelle che possono finire per convertire una parte significativa della loro massa in diamante e silicato, a quanto raccontato da questa nuova ricerca – ovviamente se c’è abbastanza acqua intorno, una risorsa relativamente abbondante nell’universo.

Per rafforzare l’ipotesi, i ricercatori hanno immerso il carburo di silicio in acqua e l’hanno compresso a livelli di pressione estremamente elevati.

Un laser ha riscaldato la massa mentre una macchina a raggi X effettuava le misurazioni. Il risultato è stato che il carburo di silicio ha reagito con l’acqua e si è trasformato in silice e diamanti.

In altre parole, il nucleo degli esopianeti ricchi di carbonio potrebbe essere composto principalmente da silice e diamanti, date determinate temperature e livelli di pressione.

Silice, diamante e nessuna vita: questi pianeti, infatti, potrebbero avere un’atmosfera essere troppo inerte per essere abitabili.

“Indipendentemente dall’abitabilità, questo è un passo in più per aiutarci a comprendere e caratterizzare le nostre osservazioni in continuo aumento e miglioramento degli esopianeti”, ha affermato Allen-Sutter.

 

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