Microbi contro gli sprechi alimentari

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Queste aziende vogliono affrontare gli sprechi alimentari con i microbi

Negli Stati Uniti stanno nascendo nuove strutture per aiutare ad affrontare gli sprechi alimentari utilizzando un processo chiamato digestione anaerobica, che utilizza i microbi per abbattere i materiali organici.

Circa 60 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari sono generati solo negli Stati Uniti ogni anno, pari a circa il 30% della fornitura totale di cibo, secondo il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti.

Il totale globale è vicino a 1 miliardo di tonnellate.

Oggi, questo cibo sprecato di solito va nelle discariche, dove si decompone e produce metano, un potente gas serra. Molte discariche dispongono di sistemi per la cattura dei gas prodotti, ma possono catturare solo circa il 60% del metano emesso.

Dobbiamo gestire questi rifiuti in qualche modo“, dice Meltem Urgun Demirtas, capo del gruppo di bioprocessi e separazioni reattive presso Argonne National Laboratory. Oltre ad aiutare a prevenire le emissioni di metano, la trasformazione degli sprechi alimentari può anche generare energia e prodotti come i fertilizzanti.

La digestione anaerobica.

Un’opzione, chiamata digestione anaerobica, è oggi ampiamente utilizzata negli impianti di trattamento delle acque reflue in tutto il mondo, usata anche per gestire altri rifiuti, come il letame nelle fattorie e il cibo scartato.

La Germania è leader mondiale nei digestori anaerobici: il paese gestisce oggi circa 10.000 reattori di questo tipo. Negli Stati Uniti ci sono poco più di 2.000, e solo poche centinaia sono utilizzati per lo spreco di cibo.

Come funziona? Quando le aziende ricevono rifiuti alimentari dai negozi di alimentari o dai distributori di cibo, fondamentalmente li liquefanno, trasformandoli in un liquame scadente. Gli elastici, gli adesivi e gli imballaggi in plastica vengono rimossi e il liquame viene quindi trasportato attraverso il resto del processo. La star dello show è la comunità di microbi seminati nel reattore: essi divorano i rifiuti alimentari e trasformano la miscela acquosa in prodotti finali, ovvero biogas e un materiale solido chiamato digestato, che può essere aggiunto al suolo.

Il compostaggio potrebbe divenire un processo più familiare per gestire gli sprechi alimentari: impiega microbi e produce anche questo materiale solido ricco di sostanze nutritive. La grande differenza è che il compostaggio avviene in presenza di ossigeno, quindi i microbi scompongono i rifiuti emettendo principalmente anidride carbonica.

Luna Riillo

 

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