Perche’ e’ cresciuta la sensibilita’ ambientale? Infografica

Condividi questo articolo:

Scopriamo insieme perché e’ cresciuta la sensibilità ambientale degli italiani. Guarda l’infografica

Negli ultimi anni abbiamo assistito senza ombra di dubbio alla crescita di una consapevolezza e di una sensibilità ambientale. Temi che prima erano fuori dell’agenda della politica, dei media e degli opinion maker vi sono entrati con forza.

Ma cosa ha portato l’uomo ad una maggiore attenzione all’ambiente e alla natura? I disastri ambientali, i cambiamenti climatici, l’informazione e la salute: sono questi i fattori principali che hanno spinto la crescita della sensibilità ambientale. A dirlo è la ricerca Green Monitor 2014 realizzata da Centro Studi CE&Co ed edita Ecoseven.net.

Lo studio, infatti, dimostra che se per metà della popolazione tale crescita si è consolidata nel tempo, in un processo continuo alimentato dall’osservazione e dalla riflessione sulla vita quotidiana, per l’altra metà della popolazione l’avvicinamento ai temi dell’ambiente è dovuto ad un ‘fattore scatenante’, un evento dal forte impatto, come il disastro di Chernobyl o di Fukushima.

In particolare, alla domanda cosa promuove la sensibilità ambientale, gli intervistati hanno risposto per il 30% i disastri ambientali nel mondo (Chernobyl, Fukushima ecc…), per il 24% le trasformazioni del pianeta (Buco nell’ozono, cambiamenti climatici), per il 18% eventi legati al proprio paese (frane alluvioni…) e per un altrettanto 18% alla propria città (rifiuti, raccolta differenziata…). Per il 14% la sensibilità ambientale è cresciuta grazie alla cura della propria salute e della propria famiglia, per il 10% grazie all’informazione.

Questo articolo è stato letto 1.366 volte.

ambiente, attenzione ambiente, sensibilità ambientale

Comments (134)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net