Amminoacidi su Marte?

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La Nasa organizza una nuova missione per cercare tracce di vita sul pianeta rosso

La Nasa non demorde. Nonostante i composti chimici rilevati sulla superficie di Marte non sembrino compatibili con lo sviluppo di composti organici, ha progettato una nuova missione per rilevare la presenza di amminoacidi. 

Gli amminoacidi danno importanti indicazioni sulla presenza di vita passata o attuale. Proprio per questo, quando il lander della NASA Phoenix Mars ha raccolto campioni del suolo del pianeta rosso, gli scienziati li hanno cercati, questa volta senza fortuna.

C’è un motivo. I ricercatori, infatti, si sono resi conto che i campioni contenevano grandi quantità di perclorato reattivo (ClO4). Dovendo far uso della pirolisi, un processo ad alte temperatore che riscalda il perclorato, bruciavano loro stessi qualsiasi sostanza organica.

Aaron Noell, ricercatore del NASA’s Jet Propulsion Laboratory (JPL), ha presentato quindi un metodo alternativo, che sfrutta la solubilità in acqua degli amminoacidi. Usando l’acqua calda pressurizzata, Noell ha preservato la maggior parte dei composti organici dei campioni, anche in presenza di sale perclorato.

L’utilizzo di acqua come solvente semplifica lo stoccaggio e il trasporto. Inoltre, il materiale estratto è più facile da lavorare.

Noell ha dichiarato che le proprietà dell’acqua cambiano con l’aumento della temperatura. Pertanto, il nuovo metodo non si limiterà alla rilevazione degli amminoacidi. Potrebbe anche estrarre i composti organici più complicati, come gli acidi grassi a catena lunga e gli idrocarburi aromatici policiclici.

Per essere certi dell’efficacia prima di passare ai campioni marziani, verranno eseguiti ulteriori test a temperature più alte.

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