Depressione grave

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La possibile svolta con un nuovo farmaco

La parola depressione purtroppo fa sempre un po’ paura.

Ci sentiamo disorientati, stati d’ansia a quali a volte non riusciamo a reagire, poco appetito e crisi di panico.

Questi sono solo alcuni dei sintomi di questa patologia che colpisco tantissime persone.

Il periodo di pandemia non ha aiutato sicuramente questi stati.

I ricercatori del San Raffaele di Milano, usando approcci integrati di risonanza magnetica, hanno confermato il legame tra alti livelli di infiammazione durante il Covid-19 e l’emergere, a mesi di distanza, di sintomi e alterazioni cerebrali tipiche di depressione e disturbo da stress post-traumatico.

La depressione grave però potrebbe essere combattuta o arginata con una nuova “arma”!

Si tratta dell’Esketamina: è una molecola derivata dalla ketamina approvata dall’Agenzia Italiana del Farmaco lo scorso aprile che potrebbe rappresentare una svolta nel trattamento della depressione, soprattutto per quanto riguarda la forma resistente ai trattamenti. È quanto emerso da uno studio italiano dedicato al farmaco, citato dalla Società Italiana di Psichiatria, nel suo congresso nazionale a Genova. Secondo gli specialisti della Sip, il medicinale funziona più velocemente dei farmaci attualmente in uso, risparmiando ai malati settimane decisive nel controllo dei sintomi.

I risultati della nuova ricerca, coordinata dall’Università G. D’Annunzio di Chieti e dall’Università di Brescia, sono stati pubblicati sul Journal of Affective Disorders.

Nel corso dello studio, grazie alla collaborazione di altri 22 centri italiani, i ricercatori hanno valutato gli effetti del nuovo farmaco in forma di spray nasale su un campione composto da 116 pazienti. Al termine dello studio, è stato osservato un miglioramento significativo in oltre il 64% dei pazienti. Inoltre, tra questi, il 40% ha avuto una remissione completa della malattia.

I primi sintomi migliorano già nell’arco delle prime 24 ore da una singola dose“, ha riferito Massimo di Giannantonio, coautore della ricerca e co-presidente Sip insieme con Enrico Zanalda. Dopo due mesi si ottiene “la remissione completa della malattia in quasi la metà dei pazienti“.

Tuttavia, gli esperti invitano alla cautela nel suo utilizzo.

Si tratta di un farmaco di fascia H territoriale ad uso ospedaliero, cioè utilizzato solo negli ambulatori territoriali dei Dipartimenti di Salute Mentale, da impiegare sotto stretto controllo medico e riservato alle sole forme di depressione resistente al trattamento e a rischio di suicidio“, hanno concluso di Giannantonio e Zanalda.

D.T.

 

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