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Il caffè fa bene al fegato?

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L’esito di una nuova ricerca ci stupirà

Un gruppo di ricercatori britannici riferisce che il caffè può ridurre il rischio di malattie croniche del fegato.

Può essere con caffeina, decaffeinato, macinato o istantaneo, non importa: ha comunque il potere di aiutare il fegato, purché se ne bevano da tre a quattro tazze al giorno.

Secondo la ricerca pubblicata sulla rivista BMC Public Health, tutti i tipi di caffè proteggono contro le malattie del fegato, ma sono necessarie ulteriori ricerche prima di poter raccomandare al pubblico di iniziare a bere caffè o di aumentarne la quantità.

Lo studio non dimostra che il caffè previene le malattie del fegato, mostra solo un collegamento – anche se non si sa ancora quali sono gli ingredienti che generano questa protezione.

Per lo studio, che non ha ricevuto finanziamenti dall’industria del caffè, il team di Paul J. Roderick, professore di Sanità pubblica presso l’Università di Southampton, ha utilizzato i dati della biobanca britannica su quasi 500.000 persone con “consumo di caffè noto” che sono state seguite per una media di circa 11 anni – nel senso che metà delle persone è stata seguita più a lungo, l’altra per meno tempo.

Il 78% di queste persone ha bevuto caffè macinato o istantaneo con caffeina o decaffeinato e il 22% non ha bevuto caffè.

Durante il periodo di studio, 3.600 persone hanno sviluppato una malattia epatica cronica e 301 sono morte. Più di 5.400 partecipanti hanno sviluppato una malattia epatica cronica o un accumulo di grasso nel fegato noto come malattia del fegato grasso e più di 180 hanno sviluppato un cancro al fegato.

Rispetto ai non bevitori di caffè, coloro che bevevano caffè avevano un rischio inferiore del 21% di malattia epatica cronica e un rischio inferiore del 20% di malattia del fegato grasso.

Il loro rischio di morire per malattie epatiche croniche è diminuito del 49%, hanno scoperto i ricercatori.

Il beneficio maggiore è stato riscontrato tra i devoti del caffè macinato, che ha alti livelli di kahweol e cafestol, composti chimici naturali dei chicchi di caffè – che hanno entrambi già dimostrato di proteggere dalle malattie croniche del fegato negli animali. Tuttavia, anche il caffè istantaneo, che ha bassi livelli di kahweol e cafestol, ha ridotto il rischio di malattie croniche del fegato, il che implica che potrebbe esserci una relazione complessa tra i vari ingredienti nel caffè.

Gli autori della ricerca ci hanno tenuto a sottolineare che il caffè è facilmente disponibile e che questi risultati, nonostante i limiti della ricerca, suggeriscono che potrebbe essere davvero un potenziale trattamento preventivo per le malattie croniche del fegato.

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