Immunoterapia per curare il melanoma
L’immunoterapia è in grado di cronicizzare il melanoma, garantendo ai pazienti un’aspettativa di vita più lunga e di qualità
Uno studio dell’American Society of Clinical Oncology di Chicago ha illustrato il successo dell’immunoterapia a dieci anni dalle prime applicazioni terapeutiche contro il melanoma.
Prima che venisse autorizzato il primo trattamento immunoterapico, con ipilimumab, l’aspettativa di vita media per un paziente affetto da melanoma era di 9 mesi.
I dati disponibili oggi ci informano che almeno il 20% dei pazienti trattati con questo farmaco è vivo a sette anni dalla scoperta del tumore. Nel frattempo sono stati autorizzati anche altri farmaci e sostanze, come il nivolumab.
Si legge nello studio “Somministrare in prima linea la combinazione ipilimumab più nivolumab porta al 48% la sopravvivenza a 7 anni e mezzo dalla diagnosi. Un risultato straordinario che ci dice che il melanoma è diventato a tutti gli effetti una malattia cronica”.
I dati dello studio RELATIVITY-047
Durante la presentazione dello studio è stata introdotta una nuova sostanza che potrebbe essere la nuova alleata contro la lotta al melanoma tramite immunoterapia, il relatlimab che agisce contro il gene LAG-3, un gene di attivazione dei linfociti.
L’immunoterapia si basa sulla stimolazione del sistema immunitario, affinché riesca a riconoscere ed eliminare le cellule cancerose.
Secondo i dati raccolti, la combinazione di ipilimumab più nivolumab aumenta di un ulteriore 20% la possibilità di sopravvivenza dei pazienti con melanoma.
L’arma più potente contro il melanoma rimane la prevenzione: un controllo regolare e almeno annuale dei nei, soprattutto per chi ha familiarità con questa forma di cancro. Da quanto riportato nello studio, una delle maggiori cause di sviluppo dei melanoma negli under 30 è l’esposizione alle lampade abbronzanti.
Luna Riillo
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