Intervento chirurgico record
Asportata una massa di 70 kg
Ci sono record e record. Ad ogni modo ognuno è importante a modo suo!
Quello di cui vogliamo parlarvi oggi è legato al mondo della chirurgia e alla città di Torino.
L’ospedale Le Molinette, è stato teatro di un doppio intervento chirurgico destinato a rimanere nella storia della medicina. Con due interventi nel giro di quattro giorni, infatti, è stata asportata a una giovane donna la massa tumorale più pesante della storia della letteratura medica: oltre 70 kg. La donna era arrivata in ospedale in condizioni gravissime, poiché il tumore ovarico di tipo benigno si era esteso al punto da riempirle completamente l’addome, comprimendo i polmoni.
Il cancro dell’ovaio è dovuto alla proliferazione incontrollata delle cellule dell’organo, il più delle volte le cellule epiteliali (ovvero non quelle che producono gli ovuli). Anche le cellule germinali e quelle stromali, gli altri due tipi cellulari presenti nell’ovaio, possono però essere all’origine di un tumore.
Grazie ad una ecografia addominale, si possono valutare forma e dimensione dell’ovaio, rilevando eventuali cisti o problemi di tipo anatomico, dell’utero e del fegato (spesso sede di metastasi) ed è possibile inoltre evidenziare la presenza di ascite che potrebbe indicare la presenza di un tumore.
Le parole del Dottor Francesco Moro
“Non mi era mai capitato nella mia carriera di incontrare una massa così estesa” ha raccontato il dottor Francesco Moro, autore del secondo intervento chirurgico: “È stato un intervento importante soprattutto per quanto riguarda la gestione multidisciplinare. La parte chirurgica è fondamentale, ma da sola in questo caso non avrebbe raggiunto l’obiettivo. La soddisfazione di rivedere la paziente completamente ristabilita è stata la cosa più bella. Tutto l’ingranaggio ha funzionato bene, tutte le scelte fatte sono state corrette e ci hanno portato al risultato. Attualmente la paziente è a casa, è in buone condizioni e col tempo potrà fare una vita assolutamente normale. Il rischio di recidiva non è del tutto nullo, ma non è elevato”.
Pericolo scampato quindi, soprattutto perché il tumore – pur essendo teoricamente benigno – aveva assunto delle dimensioni tali da rappresentare un pericolo grave ed imminente per la vita della paziente.
D.T.
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