Lo stato infiammatorio
Un processo naturale e vitale del sistema immunitario
L’infiammazione è una reazione difensiva del corpo che si attiva in risposta a diversi tipi di stimoli, come infortuni fisici, attacchi da microorganismi, o danni causati da fonti termiche o chimiche.
Questo processo infiammatorio comporta modifiche nel tessuto e si manifesta con sintomi quali: gonfiore, rossore, dolore, calore.
Il fine dell’infiammazione è di combattere e, idealmente, eliminare la causa che ha scatenato questa reazione dell’organismo. Inoltre, innesca una serie di segnali che dovrebbero portare alla riparazione e al rinnovamento del tessuto lesionato.
Quando l’infiammazione diventa cronica, può portare a una varietà di problemi di salute. In uno stato infiammatorio cronico, l’organismo continua a inviare segnali infiammatori anche in assenza di infezioni o ferite. Questa condizione può essere innescata da una serie di fattori, tra cui stress cronico, esposizione a sostanze irritanti o tossiche, stili di vita non salutari e certe condizioni di salute sottostanti, come l’obesità o malattie autoimmuni.
L’infiammazione cronica è stata collegata a diverse malattie gravi, tra cui malattie cardiache, diabete, artrite, malattie autoimmuni e alcuni tipi di cancro. I sintomi possono variare a seconda della causa e possono includere affaticamento cronico, febbre, dolori e rigidità, problemi digestivi e altri segnali generali di malessere.
I FANS
Il trattamento dello stato infiammatorio mira a ridurre i segnali infiammatori e spesso include modifiche allo stile di vita, come una dieta sana, esercizio fisico, gestione dello stress e, a volte, l’uso di farmaci antinfiammatori come i FANS.
I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) operano attraverso un meccanismo che permette di inibire l’infiammazione, agendo sulla produzione delle prostaglandine che favoriscono il processo infiammatorio. Hanno azione non solo antinfiammatoria ma anche antipiretica e analgesica.
È importante affrontare lo stato infiammatorio non solo per alleviare i sintomi a breve termine, ma anche per ridurre il rischio di sviluppare malattie croniche a lungo termine.