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Un nuovo dispositivo permette ad alcune tipologie di ciechi di recuperare gran parte della vista

Molte volte sono stati annunciati dei dispositivi che cercavano di aiutare le persone non vedenti a recuperare questa capacità sensoriale e ci sono molti ciechi che ne fanno tuttora uso, ma dalle informazioni che si hanno pare che nessuno di questi dispositivi abbia mai avuto i risultati che sono stati recentemente annunciati da un gruppo di ricercatori che sta lavorando su una nuova generazione di dispositivi che potrebbero restituire ai ciechi gran parte della loro vista.

L’esperto di protesi visive dell’Università di Stanford Daniel Palanker e il suo team hanno infatti creato un impianto retinico con 400 fotodiodi che ha dato ai partecipanti – a cui è stato impiantato il dispositivo un anno fa – la capacità di riconoscere oggetti su un tavolo e leggere lettere su uno schermo, secondo quanto raccontato da Science (https://www.sciencemag.org/news/2019/10/new-technologies-promise-sharper-artificial-vision-blind-people).

Il nuovo dispositivo non funzionerà sui pazienti che hanno perso la vista a causa di lesioni o danni al nervo ottico, funzionerà solo sui pazienti che hanno ancora la maggior parte dei percorsi che consentono la vista intatta, ad eccezione dei loro fotorecettori.

I fotorecettori sono il primo passo nel lungo percorso sensoriale che permette alle informazioni visive di passare dall’occhio al cervello: sono i responsabili dell’invio di segnali a cellule speciali nella parte posteriore dell’occhio, che quindi trasmettono tali informazioni attraverso il nervo ottico fino al cervello.

Molti disturbi comuni, tra cui la degenerazione maculare e il distacco della retina, causano la distruzione dei fotorecettori, ma lasciano intatto il resto del percorso sensoriale. Dispositivi come quello di Palanker fanno uso di questo restante percorso sensoriale.

Staremo a vedere dove ci porterà questo studio.

 

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