Si chiama “Nemo” il cimitero delle navicelle spaziali

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Le stazioni spaziali e le navicelle dismesse riposano nei fondali dell’Oceano Pacifico. Non troppo distante anche Tiangong-1

Tra le 2.15 e le 2.17 (ora italiana) del 2 aprile, la stazione spaziale cinese Tiagong-1 ha raggiunto le sue “ colleghe” nell’Oceano Pacifico meridionale. Nonostante si temesse un destino differente, si è fermata lì, non troppo distante dal Punto Nemo, dove riposano centinaia di satelliti e stazioni spaziali. Così riporta l’agenzia cinese di stato Xinhua, confermando quanto riportato dal sito Satview che ha seguito le ultime orbite della stazione spaziale cinese. Ovviamente, a raggiungere il punto, non sono state otto tonnellate e mezzo di stazione, ma quello che ne è rimasto dopo il passaggio attraverso l’atmosfera.

Il Punto Nemo è il punto più lontano dalle terre emerse , posto a circa 2700 km dalla prima costa, e, per questo, chiamato anche polo oceanico dell’inaccessibilità. Una zona così remota da renderla perfetta per il “parcheggio” o meglio la “sepoltura” dei relitti spaziali. Tra gli ospiti, anche il relitto della storica stazione spaziale Mir.

Ma l’Oceano Pacifico non è l’unico punto di destinazione finale dei vecchi satelliti. Per ridurre il numero di detriti circolanti attorno alla Terra, gli scienziati stanno spedendo le navicelle “pensionate” anche nelle cosiddette orbite cimitero (graveyard orbits) dette anche orbite di spazzatura o orbite di smaltimento, lontane dalle orbite operative comuni.

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