viaggio nello spazio

Scorciatoie spaziali

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Per risparmiare tempo e carburante occorre fare una “piccola” deviazione

Riuscire a fare una missione con equipaggio su Marte è un progetto ancora molto lontano. Per questo, mentre la tecnologia missilistica fa passi da gigante, gli scienziati stanno iniziando a chiedersi quale potrebbe essere il modo migliore per arrivarci.

E una nuova idea, riferisce Space.com, potrebbe essere quella di prevedere un viaggio laterale verso un altro dei corpi planetari del nostro sistema stellare.

Per rendere le visite al Pianeta Rosso più economiche e veloci, gli scienziati pensano che potrebbe avere senso sorvolare prima Venere.

In un libro bianco redatto da un team guidato dal geologo planetario della John Hopkins Noam Izenberg, i ricercatori sostengono che i vapori di Venere non solo «offrono l’opportunità di praticare operazioni umane nello spazio profondo», ma «offrono numerose opzioni di ritorno sulla Terra sicuri».

In generale, ci sono due modi per arrivare su Marte e ritorno: o vai quando le orbite di Terra e Marte si allineano, qualcosa che si verifica solo ogni 26 mesi, e attendi che i pianeti si allineino di nuovo per il ritorno – cosa che potrebbe far rimanere intrappolati sul pianeta per un anno e mezzo.

Oppure utilizzi la fionda di Venere per frustare un veicolo spaziale usando le forze gravitazionali – un processo che potrebbe finire per ridurre significativamente la quantità di carburante necessaria per arrivare su Marte.

Con questo secondo approccio, i viaggi potrebbero essere effettuati ogni 19 mesi e consentirebbero soggiorni molto più brevi, fino a un solo mese – permettendo anche ritorni di emergenza molto più rapidi e semplici sulla Terra se qualcosa dovesse andare storto.

È un approccio di cui gli scienziati sono davvero entusiasti anche perché gli permetterebbe di vedere meglio Venere durante il passaggio.

C’è, però un inconveniente: il viaggio effettivo potrebbe richiedere un po’ più di tempo e la radiazione solare potrebbe rappresentare una minaccia più grande per la salute degli astronauti grazie alla stretta vicinanza di Venere al Sole.

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