Come fanno i pesci a diventare sordi se non hanno le orecchie?

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Secondo una ricerca i pesci da allevamento hanno una percentuale altissima di incorrere nella perdita dell’udito

I pesci non hanno l’orecchio esterno e nemmeno quello medio, ma questo non vuole affatto dire che non possono diventare sordi perché sforniti di questo senso. I pesci ci sentono! Gli organi che gli sono necessari per udire li hanno localizzati dietro il cranio, quindi possono avere problemi e diventare sordi, esattamente come gli umani. 

Per questo è davvero pericoloso quanto annunciato dai ricercatori dello studio condotto dall’Università di Melbourne sulla sordità dei pesci «coltivati».

L’85% degli allevamenti marini intensivi di tutto il mondo è pienamente sfruttato e addirittura sovrasfruttato, per questo l’industria ittica non fa che crescere e crescere, perché non fa che crescere la domanda di pesce da parte degli abitanti dal nostro pianeta brulicante di persone e questo –  nonostante i passi in avanti fatti nell’acquacoltura sostenibile – provoca problemi e conseguenze per l’ambiente marino e i suoi cittadini. 

Quello che è stato segnalato dai ricercatori dell’Università di Melbourne è che metà dei pesci da allevamento del mondo hanno perso la loro capacità di sentire: l’analisi è stata condotta sul salmone atlantico e su una deformità interna all’orecchio che questo può sviluppare (consiste in una forma cristallina diversa della struttura tipica di carbonato di calcio degli otoliti dei pesci). I salmoni atlantici da allevamento hanno 10 volte più probabilità di incorrere in questa deformità rispetto ai salmoni selvatici e arrivare a perdere fino al 50%  della sensibilità del loro udito.

Per capire la diffusione del fenomeno, i ricercatori si sono uniti al Norwegian Institute for Nature Research e hanno esaminato le nazioni con le più grandi produzioni di salmoni del globo: la Norvegia, il Canada, la Scozia, il Cile e l’Australia.

I risultati non sono cambiati, quindi adesso la volontà è quella di comprendere cosa, nel processo di coltivazione ittica, provoca questo danno e capire se ci si può appellare a una contravvenzione della legislazione di tutela del benessere animale nota come «Cinque Libertà»; quindi cercare di risolvere il problema. 

Anche perché, come osserva lo studio: ogni anno miliardi di salmoni giovani allevati in cattività vengono rilasciati nei fiumi – in Nord America, Asia ed Europa – per dare una sferzata alle popolazioni selvatiche, ma la loro sopravvivenza è da 10 a 20 volte inferiore a quella del salmone selvatico: l’udito compromesso potrebbe essere parte del problema.

 

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allevamento, itticoltura, pesce, sordità

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