In Siberia c’è la porta di accesso a un mondo sotterraneo?

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Il Batagaika Crater è una voragine causata dai cambiamenti climatici che non fa altro che crescere senza che nessuno ne conosca l’esistenza

In una zona remota della Siberia, nella località di Batagaj, il terreno si è aperto, improvvisamente, tra 25 e 50 anni fa, e quella voragine non ha mai smesso di crescere. Ad oggi, il cratere misura un miglio di lunghezza (ovvero 1,6 chilometri circa) e poco più di 120 metri di profondità. Questo abisso si chiama Batagaika Crater, ma la gente del posto lo chiama «la porta degli inferi».

A quanto dicono le indagini geologiche, il cratere cresce di quasi 20 metri all’anno, ma nonostante le su dimensioni e la sua rapidità di crescita, la maggior parte delle persone che vivono al di fuori della zona circostante non sanno nemmeno che esiste.

Tutto è iniziato da una deforestazione: il cratere, infatti, si trova al centro di una vasta foresta boreale ed è proprio questo il motivo per cui esiste, se il terreno non fosse stato circondato da alberi che qualcuno ha autorizzato a tagliare, non sarebbe mai successo. Secondo Siberian Times, è accaduto nel 1960, mentre altri hanno segnalato l’evento nel 1980 o nel 1990: in ogni caso, indipendentemente da quando è accaduto, una deforestazione ha causato il trauma che ha segnato la nascita di questo cratere.

In seguito, la cavità è stato «nutrita» dalle temperature alte causate dai cambiamenti climatici: esse hanno comportato inondazioni ma soprattutto che lo scioglimento del permafrost e questi eventi hanno accresciuto la stazza del cratere che, nonostante non sia l’unico di questo tipo, rimane assolutamente il più imponente.

Non è chiaro quando questa crescita potrà fermarsi, probabilmente la voragine aumenterà fino a quando non si esaurirà il ghiaccio o non verrà sepolta dai sedimenti crollati: quello che è certo è che se ne formeranno altri se il pianeta continuerà a riscaldarsi.

Combattere i cambiamenti climatici vuol dire anche difendersi da questi fenomeni.

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Batagaika Crater, Global warming, Permafrost, Surriscaldamento globale

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