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Le lumache marine che si nutrono di energia solare

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Alcune lumache marine della specie Elysia Chlorotica, sarebbero capaci di nutrirsi di sola energia solare, grazie all’assimilazione di determinati organuli presenti nelle alghe di cui si cibano

 

Uno studio ha scoperto recentemente l’esistenza di alcune lumache marine capaci di nutrirsi di sola energia solare, grazie all’assimilazione di determinati organuli presenti nelle alghe di cui si cibano e responsabili a loro volta della fotosintesi clorofilliana.

Questa nuova tipologia di lumache ad ‘energia solare’, appartenente alla specie generica ‘Elysia Chlorotica’, avrebbe quindi la capacità di sopravvivere per lunghi periodi senza bisogno di cibarsi di sostanze organiche, ma di sola luce solare, proprio grazie ad una sorta di ‘riproduzione’ del processo di fotosintesi.

Lo studio, condotto da un team di ricercatori dell’Università della Florida del Sud, si sarebbe concentrato in particolare sulle abitudini alimentare di alcuni esemplari di ‘Elysia Chlorotica’: questi molluschi verdi di mare infatti, sono soliti succhiare linfa dai filamenti delle alghe ma, invece di digerirle come tutti gli altri animali, trattengono nel loro corpo i cloroplasti https://it.wikipedia.org/wiki/Cloroplasto presenti nei vegetali.

La ricerca ha quindi dimostrato come, proprio grazie a questi organuli, alcune lumache si sarebbero ‘modificate geneticamente’ per poter accogliere i cloroblasti, grazie alle quali poter ‘innescare’ il processo di fotosintesi necessario per la loro sopravvivenza (solo in alcuni periodi).

In pratica, grazie ad una tecnica di ‘imaging’ avanzata, il team di scienziati ha osservato come le lumache ‘Elysia Chlorotica’ rubino dalle alghe di cui si nutrono, direttamente i loro ‘geni’ grazie ad un processo (già noto negli anni ’70) chiamato ‘Cleptoplastia’. Si tratta di un fenomeno di modificazione strutturale di un determinato organismo attraverso l’incorporazione, nelle sue cellule digestive, dei cloroplasti. Una volta all’interno delle cellule della lumaca, i  cloroplasti avvierebbero la fotosintesi fino ad un periodo massimo di circa 9  mesi, molto più a lungo di quanto farebbe un’alga. La  fotosintesi, a questo punto, produce carboidrati e lipidi, nutrienti indispensabili per la lumaca.

 

La lumaca ‘Elysia chlorotica’, si trova principalmente in pozze e ruscelli poco profondi. Per ammirarla bisogna arrivare fino alla costa orientale degli Stati Uniti o a nord del Canada. Di dimensioni variabili, dai 20 ai 60 millimetri, l’Elysia, alla nascita, è rossastra o di colore giallastro ma diventa verde brillante appena inizia a trattenere i cloroplasti delle alghe. Il verde aiuta la lumaca di mare, sprovvista di guscio protettivo, anche a mimetizzarsi e quindi sfuggire dai possibili predatori. Per maggiori informazioni sullo studio delle lumache ad ‘energia solare’ è possibile consultare questo sito.

 

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