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Ragnatele incredibilmente forti: 5 volte più del Kevlar

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Gli scienziati italiani hanno trovato un modo per aumentare la forza della seta di ragno, aggiungendo all’acqua degli animali nanotubi di grafene e di carbonio

Le ragnatele sono già abbastanza forti e grazie alla loro struttura intricata riescono a contenere e ingabbiare gli insetti che hanno la sfortuna di incappare in loro, volandoci intorno. A quanto dicono gli scienziati, però, questa forza è ancora niente: le ragnatele molto presto potrebbero riuscire a sostenere il peso di una persona.

In un nuovo studio sui materiali 2D, Nicola Pugno dell’Università di Trento e il suo team hanno spiegato in dettaglio come hanno fatto per incrementare il processo metabolico già impressionante degli aracnidi, aggiungendo nanotubi di grafene e carbonio all’acqua che bevono.

Quando i ragni degli esperimenti hanno prodotto la seta, questa era cinque volte più forte, mettendola a confronto con fibre simili di carbonio puro e Kevlar – i materiali più forti presenti sulla Terra.

Lo studio, partendo dalle conoscenze sui ragni e sui biominerali presenti nelle matrici proteiche e nei tessuti duri degli insetti – che danno alta resistenza e durezza alle loro mandibole –, ha esaminato come modificare le proprietà della seta prodotta dal ragno, incorporando artificialmente diversi nanomateriali nelle strutture proteiche biologiche della seta.

Questa seta migliorata è ancora nelle fasi iniziali di ricerca, e i risultati di Pugno vengono da una piccola quantità di seta prodotta, quindi sono necessari ulteriori test; ma, se tutto va come sperato, la ricerca potrebbe portare a produrre ragnatele utilizzabili per fare paracadute, corde, cavi e altro ancora. Ma non solo, secondo il team potrebbero anche essere utili in processi di integrazione naturale per rinforzare materiali strutturali biologici di animali e piante.

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Kevlar, materiali, Ragnatele, ricerca

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